Bonus Partita Iva nel decreto Sostegno: le anticipazioni
I lavoratori autonomi e le partite Iva sono in attesa dell’imminente varo del decreto Sostegno o indennizzi, quello che in origine avrebbe dovuto avere il nome di ‘Ristori 5’. L’attesa è giustificata perchè nei contenuti del nuovo provvedimento dovrebbero essere inclusi gli aiuti economici proprio per queste categorie, trascurate dal Governo Conte bis e dai precedenti ‘ristori’.
Va ricordato che la recente crisi di Governo non ha giovato e si è dunque dovuto aspettare fino ad ora, ossia altri due mesi per avere un provvedimento che finalmente preveda nuovi aiuti economici per chi è stato penalizzato da chiusure e limitazioni ad inizio anno. Vediamo dunque più da vicino quelle che sono le novità in arrivo, con specifico riferimento al cd. bonus partita Iva.
Bonus partita IVA: cambia il criterio di selezione dei destinatari
Il provvedimento in arrivo, pari a circa 32 miliardi di euro, con tutta probabilità conterrà un corposo pacchetto lavoro, con regole relative allo stop ai licenziamenti ed alla Cig Covid. Non solo: come accennato, in arrivo un bonus partita Iva ad hoc, corrispondente a 1000 euro. Destinatari, appunto, i titolari di p. Iva, lavoratori autonomi, intermittenti e stagionali.
In questo quadro, troverebbe spazio anche un bonus collaboratori sportivi, giacchè quello proposto dall’ex Ministro Spadafora è rimasto soltanto una proposta inattuata.
Per quanto riguarda il suddetto bonus partita Iva, è ormai certo che l’erogazione avverrà non seguendo il criterio della selezione in base agli assai discussi codici Ateco, ossia quelle combinazioni alfanumeriche che individuano il settore di attività economica.
Sarà preponderante, invece, il criterio della perdita del fatturato (almeno pari al 33%), registrato, documentabile e comprovabile. Attenzione però: l’applicazione del criterio si basa sul raffronto tra fatturato dell’intero 2020 e fatturato dell’intero 2019; in precedenza, invece, il raffronto era da orientato su base mensile.
Il bonus è già previsto in alcune Regioni: il caso della Lombardia
Tuttavia, non possiamo non ricordare che, accanto al bonus partita Iva, di cui al decreto Sostegno prossimo al varo, anche alcune Regioni italiane propongono delle indennità agli autonomi che, come ben sappiamo, sono stati e sono tuttora tra le categorie di lavoratori maggiormente colpite dalla crisi economica da pandemia e conseguente lockdown.
In particolare, un intervento in aiuto è già arrivato da parte della Regione Lombardia. Infatti, i lavoratori autonomi con partita Iva individuale, residenti in Lombardia e attivi in determinati settori, possono contare sulla possibilità di fare domanda per un bonus una tantum di 1000 euro. Non solo: un’altra categoria che ha la possibilità di incassare il bonus, è rappresentata dai lavoratori autonomi senza partita IVA, ma iscritti alla gestione separata Inps.
Attenzione però: come accennato, i beneficiari devono rispettare il requisito di essere residenti in Lombardia, ed avere un’età tra compresa tra i 15 e i 65 anni. Inoltre, debbono essere essere titolari di un contratto attivo al 23 febbraio.
Invece, coloro che non possono presentare domanda per questo contributo sono i lavoratori occasionali, ex art. 54-bis del D.L. n. 50 del 2017, percettori diretti NASPI o Reddito di Cittadinanza, ed iscritti ad una cassa di previdenza privata. Fuori anche coloro che hanno già attivato almeno una dote nell’ambito di Dote Unica Lavoro, fase 3 o 4. Ed ancora, non hanno diritto al bonus coloro che hanno già attivato una dote nell’ambito di Garanzia Giovani.
Concludendo, sulla stessa linea della Lombardia, anche ad esempio la Regione Puglia, la quale ha previsto una specifica indennità o bonus partita Iva – soprannominato ‘START’ – per gli autonomi, p. Iva e professionisti a basso reddito. La somma è pari a 2mila euro. A seguito di una proroga, domande ammesse entro il 12 marzo 2021.
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