Astor Piazzolla, chi è il protagonista del doodle di Google di oggi?
Google dedica il doodle di oggi ad Astor Piazzolla padre nel “Nuevo Tango” che nacque l’11 marzo del 1921, cent’anni fa. Una vita raccontata attraverso la musica e le sue contaminazioni tra generi.
Astor Piazzolla, conosciuto come il padre del Nuevo Tango, nacque a Mar de La Plata da genitori di origini italiane e visse i primi anni a New York, negli Stati Uniti, poi si trasferì in Argentina. A soli 9 anni inizia a studiare il bandoneon, fisarmonica utilizzata nelle orchestre di tango, insieme al maestro Bela Wilda. Poi nel 1937 torna in Argentina e inizia a lavorare come bandoneonista e arrangiatore nell’orchestra di Anibal Troilo.
Nel 1946 forma la sua prima orchestra e poi, dopo aver ricevuto una borsa di studio dal governo francese, negli anni ‘50 studia nella scuola della celebre Nadia Boulanger che invita Astor Piazzolla a non staccarsi dalla musica popolare. Al ritorno dalla Francia forma due orchestre: “EL OCTETO DE BUENOS AIRES” e “LA ORQUESTA DE CUERDAS” che rivoluzionano la musica di Buenos Aires attirando anche critiche severe. Nella patria infatti Piazzolla è stato definito “l’assassino del tango”.
Astor Piazzolla inventò ciò che venne definito “Nuevo Tango”, ossia una contaminazione tra tango, jazz e musica classica. Infatti Piazzolla introduce nella sua orchestra strumenti che non erano tradizionalmente utilizzati per il Tango Argentino: due bandoneon, due violini, un contrabbasso, un violoncello, un piano e una chitarra elettrica. Introdusse anche una delle caratteristiche del jazz, l’improvvisazione.
Fu boicottato dalle radio, dalle case discografiche e dalla televisione per queste sue innovazioni. Nel 1974 la giuria del Premio Critica discografica italia assegna, all’unanimità, il premio ad Astor Piazzolla per il miglior disco di musica strumentale “Per la validità delle composizioni e per la sorprendente inventiva degli arrangiamenti che conferiscono al tango una dimensione del tutto nuova”. Nel 1992 il genio musicale muore a Buenos Aires a causa di un’emorragia celebrale.