Enrico Letta potrebbe diventare il prossimo Segretario Pd? Cosa si sa al momento
Enrico Letta potrebbe diventare il prossimo Segretario Pd? La candidatura dell’ex Presidente del Consiglio ai vertici Dem tra le prime ipotesi emerse dalle indiscrezioni a seguito dell’annuncio delle dimissioni di Zingaretti. In queste ore è stato lo stesso Letta a confermare questa possibilità. Come potrebbe andare a finire?
Enrico Letta: ancora qualche ora per pensarci
Fino a ieri, la possibilità che Enrico Letta si candidasse alla Segreteria Pd in sostituzione del dimissionario Zingaretti sembrava solo una delle tante in circolazione nel sottobosco politico. In queste ore, però, è stato lo stesso ex Presidente del Consiglio a confermare come, effettivamente, ci stia pensando.
L’annuncio è arrivato con un tweet: nel messaggio Letta ha scritto di aver ancora bisogno di qualche ora per ufficializzare la sua cora al Nazareno. Dopo essere stato “fatto fuori” da Matteo Renzi (nel febbraio 2014 l’ex sindaco di Firenze lo sostituì a Palazzo Chigi), Letta non ha lasciato il Pd: anche se ha più che altro mantenuto un profilo basso dedicandosi ad altro (oggi dirige la Scuola di affari internazionali di Sciences Po, l’istituto di Scienze Politiche di Parigi.
Cosa si sa sulla sua candidatura?
Per quello che si può capire al momento sembra che a caldeggiare fortemente la candidatura di Enrico Letta a segretario del Pd sia proprio il segretario uscente Nicola Zingaretti. Letta garantirebbe “lustro” a livello internazionale, autorevolezza in Italia e “indipendenza” dalle correnti all’interno del partito. La proposta di candidarsi a segretario gliela avrebbe fatta proprio il Governatore del Lazio incassando inizialmente un diniego e poi ottenendo un’apertura a seguito dell’assicurazione ad accontentare alcune richieste di Letta.
Tra queste, rimanere in carica fino al 2023 e di essere nominato dall’assemblea del Pd che si terrà questa domenica, 14 marzo. Qui cominciano i problemi perché le correnti Dem (i renziani di Base Riformista, Area Dem di Franceschini e quella guidata dal Ministro Orlando in primis) dovrebbero appoggiare la scelta e rinunciare a giocare la partita delle primarie.
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