Piano Vaccini: come sta cambiando con il Governo Draghi. Le nuove categorie
Piano Vaccini: come sta cambiando con il Governo Draghi. Le nuove categorie
Il nuovo Piano Vaccini è stato presentato ieri, giovedì 11 marzo 2021, alla Conferenza delle Regioni. Il programma modificato rispetto a quello iniziale in modo da omogenizzare le regole tra un territorio e l’altro. Riorganizzate anche le categorie di soggetti per cui la somministrazione è prioritaria.
Piano Vaccini: le nuove categorie prioritarie
Il Piano Vaccini stilato dal Governo Conte Bis a dicembre modificato dal Governo Draghi. Il nuovo programma di immunizzazione prevede regole omogenee per tutto il territorio nazionale, quindi, sottrae l’ampio margine di manovra finora dato alle singole regioni. Inoltre, sono state definite 5 nuove categorie per cui la somministrazione del composto immunizzante risulta prioritaria. Il discrimine di base resta sempre l’età anagrafica ma si parte dalle persone estremamente vulnerabili:
- Categoria 1 – Persone estremamente vulnerabili (disabilità, immunodepressione etc…)
- Categoria 2 – Persone tra i 70 e i 79 anni
- Categoria 3 – Persone tra i 60 e i 69 anni
- Categoria 4 – Persone under 60 con patologie gravi ma non estremamente vulnerabili
- Categoria 5 – Persone under 60
Continua la fase 1 del programma precedente
Il piano vaccini del Governo Draghi prevede quindi la continuazione della Fase 1 del programma precedente (quella che riguarda gli over 80) e, in parallelo, assegna comunque una corsia preferenziale ad alcune categorie di persone a prescindere dall’età: docenti e personale scolastico in generale, i lavoratori del comparto soccorso pubblico, sicurezza e difesa (forze dell’ordine e forze armate), quelli del servizio penitenziario e delle comunità residenziali.
Per quanto riguarda i composti, dopo un’iniziale stop alle somministrazioni del vaccino Astrazeneca agli over 65, il Ministero della Salute ne ha approvato l’utilizzo anche per i soggetti più anziani. Il nuovo piano, sempre se l’approvvigionamento lo consentirà, prevede anche una somministrazione al di fuori degli attuali poli di vaccinazione: in pratica, direttamente sui luoghi di lavoro.
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