Nuovo Dpcm regole: in arrivo modifiche e correzioni. Le ipotesi in campo
Meno di una settimana fa è entrato in vigore il nuovo Dpcm regole di marzo – ossia il primo del Governo Draghi – e già si profilano i primi aggiustamenti. Ci riferiamo, ovviamente, al decreto firmato dall’ex Presidente della BCE il giorno 2 marzo, su proposta del ministro della Salute, Roberto Speranza, ed entrato in vigore il 6 marzo. Detto provvedimento reca ulteriori misure e disposizioni per il contrasto e il contenimento dell’emergenza da virus Sars-CoV-2. In particolare, il Dpcm in oggetto ha la funzione di confermare varie misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale, ma ne introduce anche di nuove.
Tuttavia, i più recenti dati sulla diffusione dell’epidemia sul territorio non fanno stare tranquilli, giacchè le varianti incidono non poco sui nuovi contagi, che ora colpiscono anche i più giovani.
Ecco dunque all’orizzonte una nuova stretta anti-covid, a partire dalla prossima settimana: si profila un nuovo decreto legge con altre regole. Vediamo più da vicino.
Nuovo Dpcm regole: l’evoluzione dei contagi impone ulteriori limitazioni
L’accennato Dpcm entrato in vigore il 6 marzo non è bastato a frenare la curva dei contagi. Tuttavia, si tratta di un provvedimento piuttosto articolato che prevede alcune conferme, tra cui l’obbligo di mascherine anche all’aperto; la ripartizione del paese in aree di colore diverso; l’obbligo di distanziamento tra persone estranee di almeno un metro.
Istituite altresì le zone bianche e coprifuoco tuttora valido dalle 22 alle 5 di sera. Inoltre, i cittadini devono continuare a rispettare il divieto di spostarsi da una Regione all’altra fino al 27 marzo. Come ben noto, soltanto gli spostamenti giustificati da motivi di salute, necessità o di lavoro oppure mirati a ritornare nella propria residenza, permettono di superare il l’appena citato divieto.
Ma appunto, quanto previsto nel nuovo Dpcm regole di inizio marzo, non è sufficiente. Serve riconsiderarlo ed introdurre regole nuove. Anzi, si può già dire che l’Italia chiuderà da lunedì prossimo. La curva epidemiologica in veloce salita sta conducendo la maggior parte delle Regioni in fascia arancione e rossa. Chiusura dunque per bar e ristoranti, nuova DAD per la stragrande maggioranza degli studenti, restrizioni varie per negozi, parrucchieri e centri estetici.
In questi ultimi giorni, la circolazione del Covid-19, è grandemente aumentata a causa dalle temute varianti, tanto che l’indice di contagio Rt è salito ormai al di sopra della soglia critica. Infatti, le ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza comportano per l’Italia l’ingresso nelle due fasce più alte di rischio.
All’orizzonte, dunque, un nuovo decreto legge che inciderà sul nuovo dpcm regole di inizio marzo. In buona sostanza, Pasqua blindata con divieti che permarranno validi fino al 6 aprile.
Venerdi 12 il Governo decide: probabile l’adozione di una linea più rigorista
Lo abbiamo anticipato: sarà scelto lo strumento del decreto legge, per apporre regole ulteriori rispetto al nuovo dpcm regole di marzo. Obiettivo è frenare la corsa del covid, a partire propria dalla famigerata variante inglese che ha un livello di contagiosità al di sopra del 35-40%. Tuttavia, si decide solo oggi giacchè Draghi e la squadra di Governo desiderano valutare dati aggiornati prima di prendere decisioni dal forte impatto socio-economico. Venerdì è il giorno clou perchè giungeranno le nuove informazioni dal monitoraggio settimanale, le più idonee per capire quali decisioni adottare.
Il rischio concreto è che l’Italia, dall’inizio della prossima settimana, ritorni di nuovo quasi tutta rossa o arancione. Se in un primo tempo, infatti, si era ipotizzato di partire con le nuove regole già da questo fine settimana, il Governo sembra ora voler evitare chiusure last minute: data più probabile per il via, è dunque lunedì 15 marzo.
In attesa del provvedimento ufficiale del Governo, circolano varie ipotesi sulle prossime limitazioni. Ecco quelle al momento più probabili:
- chiusura dei parchi per evitare assembramenti;
- weekend in zona arancione;
- zona gialla rafforzata;
- coprifuoco prima delle 22 ed entro le ore 19 o 20;
- Pasqua in lockdown.
La questione pur essendo prettamente sanitaria, tuttavia, sta avendo anche dei risvolti di natura ‘politica’, se pensiamo che queste sono ore di trattative e dibattiti serrati tra forze politiche ed esponenti di Governo. Da una parte i rigoristi – PD, M5S e Leu – e dall’altra gli aperturisti – Forza Italia, Lega e Italia Viva: trovare la quadra non sarà facile, ma si attendono gli illuminanti dati del monitoraggio settimanale dei contagi. Di seguito, a Draghi spetterà il delicato compito di fare la sintesi e dettare la linea da seguire nei prossimi giorni.
Cosa potrebbe cambiare a breve?
Ricapitolando, vediamo un po’ più nel dettaglio, quali potrebbero essere le novità in arrivo tra pochi giorni, e che andranno ad incidere sul nuovo Dpcm regole di marzo:
- scuole chiuse nelle aree arancioni: l’aumento dei contagi tra i giovani imporrebbe di pensare alla DAD per gli studenti delle superiori residenti in queste zone, ma non è affatto detto che la misura sarà ufficialmente varata;
- festività pasquali blindate: in buona sostanza, ristoranti e negozi chiusi alla vigilia di Pasqua, a Pasqua e a Pasquetta. Si sommerebbe il divieto di spostamento, tranne che per giustificate ragioni di lavoro, salute o necessità;
- zona gialla più rigida: se saranno seguite le indicazioni del Cts, in vista regole più dure in zona gialla. Come ad esempio, il divieto di restare fermi in strada, specialmente se con più persone e la chiusura dei parchi. Ma si pensa anche di introdurre il divieto di asporto di bevande dopo le 18 e il coprifuoco entro il tardo pomeriggio. Sul tavolo anche il possibile divieto di visitare amici o parenti;
- zona arancione nei weekend: si sta ragionando anche di una possibilità di questo tipo, ma ciò imporrebbe di impedire il consumo di alimenti nei ristoranti e bar e il divieto di uscire dal Comune di residenza. Le stesse forze politiche di maggioranza non sembrano troppo convinte che i pro siano superiori ai contro. Probabile dunque che questa ipotesi non trovi spazio nell’imminente decreto legge che interverrà sul nuovo dpcm regole di marzo;
- possibile zona rossa in automatico: si intende rafforzare il meccanismo delle fasce per territorio, adottando regole che facciano scattare in automatico la zona rossa o arancione, in caso di rapido incremento dei contagi. Si ragiona infatti sulla ipotesi di far passare in zona rossa tutte le Regioni che oltrepassino i 250 contagi ogni 100mila abitanti. Tuttavia, il Premier non sembra al momento considerare l’ipotesi di un lockdown nazionale, che sarebbe assai pregiudizievole per il tessuto economico del Paese.
Concludendo, è in discussione anche la proroga del divieto di spostamento tra Regioni, fino al 6 aprile. Restiamo finora sul piano delle possibilità e degli argomenti di discussione, ma entro la giornata di venerdì 12 marzo il quadro sarà finalmente definito dall’Esecutivo.
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