Bonus baby sitter con scuole chiuse: a chi spetta e importo
Bonus baby sitter con scuole chiuse: a chi spetta e importo
I 290 milioni di euro del decreto legge che ha recentemente ricevuto approvazione dal CdM non sono mirati a finanziare soltanto il ritorno del congedo parentale Covid, ma anche il bonus baby sitter nei confronti dei genitori con figli minori di 14 anni.
In buona sostanza, l’Esecutivo Draghi ha voluto dare una risposta rapida a milioni di genitori, per compensare in qualche modo la stretta anti-contagio. Per farlo, ha pensato anzitutto di tutelare i genitori con figli costretti a casa per chiusura delle scuole, quarantena delle classi o per infezione da coronavirus. Vediamo più nel dettaglio.
Bonus baby sitter: che cos’è e a quanto ammonta
In verità, l’attuale Governo non ha fatto altro che riproporre quanto già disposto l’anno scorso. Ecco in sintesi lo schema aggiornato degli aiuti economici per i genitori:
- per i lavoratori dipendenti è disposto nuovamente il congedo parentale Covid o straordinario;
- per i lavoratori autonomi, p. Iva, infermieri, medici e forze dell’ordine scatta il bonus baby sitter pari a 100 euro alla settimana, in ipotesi di figli al di sotto dei 14 anni costretti a casa.
Il bonus baby sitter non può essere domandato dal lavoratore dipendente al posto del congedo parentale. Le due misure in comune hanno però che saranno in vigore fino al 30 giugno 2021.
Inoltre, detto beneficio è da considerarsi incompatibile con il bonus asili nido e non è attivabile se l’altro genitore non è occupato oppure sfrutta lo smart working o i congedi parentali. Come detto, corrisponde a 100 euro alla settimana (tetto massimo di voucher) e può essere sfruttato attraverso la corresponsione di uno o più bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting nel limite massimo sopra indicato. Il bonus baby sitter non vale tuttavia per il personale scolastico (docenti e ATA).
L’elenco completo dei destinatari
Come accennato, il citato bonus baby sitter è previsto non per tutti i lavoratori, ma soltanto per specifiche categorie. Vediamo nell’elenco seguente quali sono:
- iscritti alla gestione separata INPS,
- lavoratori autonomi e partite IVA;
- personale del settore sicurezza, difesa e soccorso pubblico, utilizzato per le esigenze legate all’emergenza epidemiologica da coronavirus;
- lavoratori subordinati dell’ambito sanitario, pubblico e privato (tra essi, medici, infermieri, tecnici di laboratorio biomedico ma non solo);
- lavoratori autonomi non iscritti INPS: tuttavia, vi deve essere previa comunicazione da parte delle rispettive casse previdenziali del numero dei beneficiari del contributo.
Gli interessati ed aventi diritto possono domandare ed ottenere il bonus baby sitter per un periodo di tempo pari in tutto o in parte alla sospensione dell’attività didattica in presenza del figlio, alla durata dell’infezione da coronavirus del figlio, o ancora alla durata della quarantena del figlio a seguito di contatto ovunque avvenuto.
I bonus baby sitter e i sopra citati congedi parentali straordinari, valevoli per un solo genitore e non cumulabili tra loro, sono pertanto subito sfruttabili dagli interessati, anche in via retroattiva. Ciò in ragione delle nuove stringenti misure anti contagio, che hanno imposto la chiusura delle scuole e la didattica a distanza per la stragrande maggioranza degli studenti, ora costretti a casa.
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Come è erogato ai beneficiari?
A questo punto, ci si potrebbe legittimamente domandare quali sono le concrete modalità di versamento del contributo. Ebbene, detto bonus è erogato con il libretto famiglia e può essere altresì sfruttato per i centri estivi e servizi integrativi per l’infanzia, servizi socio-educativi territoriali, centri con funzione educativa e ricreativa e servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia.
Le domande per l’ottenimento del bonus baby sitter potranno essere fatte attraverso l’area apposita nel sito web dell’Inps, che a sua volta seguirà l’ordine cronologico di invio delle domande.
Concludendo, occorre fare attenzione alla quantità totale di stanziamenti: infatti, le risorse disponibili per tutte le misure, ossia congedi e bonus baby sitter, sono pari a circa 282,8 milioni. Pertanto, oltrepassato il tetto di spesa, l’INPS non potrà accogliere nuove domande.
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