Zona rossa e zona arancione: come cambiano le regioni dalla prossima settimana
Si avvicina l’appuntamento con il nuovo monitoraggio sull’andamento dell’epidemia in Italia. Altre regioni rischiano l’irrigidimento delle restrizioni e, quindi, il transito in zona rossa. Una panoramica della situazione in attesa delle prime valutazioni sulle regole anti-contagio recentemente introdotte dal Governo Draghi.
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Zona rossa e zona arancione: pochi cambiamenti in vista
Da lunedì 15 marzo mezza Italia si trova in zona rossa, il resto in arancione. Nessuna regione in zona gialla mentre solo la Sardegna, prima regione in assoluto, ha varcato la soglia che permette l’ingresso dalla zona bianca (anche se resta alta l’attenzione anche nell’isola). È presto per scorgere i primi risultati delle restrizioni introdotte dal primo decreto del Governo Draghi sull’emergenza sanitaria: dunque, ben poco potrà cambiare a seguito del monitoraggio di venerdì 19 marzo: la Toscana verso la zona rossa (rischiano l’imposizione della fascia di rischio più alta anche Liguria e Valle D’Aosta) mentre il Molise dovrebbe passare in zona arancione a partire da lunedì 22 marzo. Decisivo per il futuro prossimo di molte regioni sarà, invece, il monitoraggio di venerdì 26 marzo, considerano anche la nuova norma che prevede la permanenza di una regione in zona rossa almeno per due settimane consecutive.
Grande attesa per i dati della prossima settimana
Quindi, non il monitoraggio di questo venerdì 19 marzo ma quello del prossimo 26 marzo per il futuro prossimo delle 9 regioni attualmente in zona rossa: Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia, Provincia autonoma di Trento. In ogni caso, per i territori nella fascia più alta di rischio solo 5 giorni di respiro prima dell’imposizione lockdown che dal 3 al 5 aprile, in concomitanza con le Festività Pasquali riguarderà tutta Italia.
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