Vaccino Astrazeneca: riprendono le somministrazioni. Il punto della situazione
L’Ema ha terminato la propria inchiesta sul vaccino Astrazeneca: la somministrazione del composto era stata sospesa per un presunto legame con l’insorgenza di problemi circolatori. Si può tornare a utilizzare, il giudizio dell’autorità europea. Da oggi, venerdì 19 marzo, anche in Italia si riprende a usarlo.
Vaccino Astrazeneca: per l’Ema si può tornare a utilizzare
Terminata l’indagine dell’Ema sul vaccino Astrazeneca: l’utilizzo – nei paesi che lo avevano bloccato, Italia compresa – può riprendere. L’autorità per il farmaco ha approfondito il presunto legame tra la somministrazione del composto britannico e l’insorgenza di problemi circolatori a seguito di alcuni “morti sospette” dopo la prima dose.
In base ai dati disponibili, esaminati una trentina di casi di “effetti collaterali gravi” (trombosi cerebrali e coagulazioni intravascolari disseminate) su circa 20 milioni di iniezioni, non si può provare che esista un nesso causale tra trombosi e vaccinazione con Astrazeneca. Insomma, si può dire che la somministrazione del composto non comporta un aumento del rischio di trombosi (al massimo, comporta un rischio leggermente più alto ma in alcuni casi rarissimi).
Riprendono le somministrazioni anche in Italia
Da oggi, venerdì 19 marzo, l’Italia riprende a somministrare il vaccino Covid Astrazeneca dopo la “sospensione” precauzionale scattata lunedì 15 marzo. Inizialmente, l’Aifa aveva bloccato solo un lotto del composto britannico: in seguito, a fronte del diffondersi di un allarme generale, in tutta Europa, l’agenzia per il farmaco italiana ha optato per lo stop all’utilizzo del vaccino in attesa di ulteriori approfondimenti sul presunto legame con l’insorgenza di problematiche circolatorie.
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