Piano Vaccinale Covid in ripresa dopo caso Astrazeneca ma mancano le dosi
Il prossimo passo del piano vaccinale Covid prevede un’accelerazione decisa, anche per colmare i ritardi causati dallo stop “precauzionale” alla somministrazione del composto Astrazeneca occorsa nei giorni scorsi. Sembra, però, che manchi la “materia prima” fondamentale per aumentare il ritmo.
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Piano Vaccinale: obiettivo 500mila dosi al giorno
Il piano vaccinale italiano verso un’accelerazione decisa. L’obiettivo dichiarato dal governo Draghi e dai vertici della gestione dell’epidemia è quello di arrivare a somministrare 500mila dosi al giorno: i bastoni tra le ruote le ha messe il caso dello stop “precauzionale” al composto di Astrazeneca. Rientrato l’allarme, però, ancora una volta ci si scontra con il grande problema della mancanza di “materia prima”: fino a fine marzo non si potrà andare oltre le 200mila inoculazioni di vaccino per mancanza di dosi. Dalle prime stime pare manchino circa 4 milioni di dosi dal totale che si prevedeva di avere a disposizione nel primo trimestre dell’anno.
Cosa potrebbe cambiare la situazione?
Potenziare il piano vaccinale, dunque, obiettivo 500mila inoculazione al giorno: al momento sembra più plausibile puntare alle 300mila somministrazioni al giorno. Le strutture ci sono, arrivano nuovi operatori sanitari (da considerare che molto presto verranno coinvolte anche le farmacie) ma il problema resta quello dell’approvvigionamento di composto anti-Covid.
Sembra che per raggiungere la soglia di 500mila somministrazioni al giorno la “chiave di volta” sia l’approvazione del vaccino Johnson&Johnson. L’Ema dovrebbe rilasciare il nullaosta al prodotto dell’azienda Usa a metà aprile ma prima di maggio/giugno le consegne non saranno sicuramente entrate a regime almeno per quanto riguarda l’Italia. Nel frattempo, il caso dello stop “precauzionale” ha rallentato l’arrivo di nuove dosi Astrazeneca (attesi a partire da oggi – 24 marzo – nuovi consistenti carichi del composto anglo-svedese): insomma, se si potrà continuare a puntare solo sulle fiale Pfizer e Moderna il piano vaccinale rischia non solo di rimanere al palo ma, anzi, di rallentare.
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