Bonus partita Iva e non solo: cosa c’è nel Decreto Sostegni
Il decreto Sostegni non contiene soltanto bonus partita Iva e contributi a fondo perduto per professionisti ed imprese. Di seguito vogliamo ricapitolare, in sintesi, quali sono le misure contenute nel primo maxi provvedimento economico del Governo Draghi. In esso trovano spazio, infatti, sostegni alle imprese, lavoratori, ma anche nuovi supporti nei settori sicurezza e salute. Ma la lista degli interventi non è breve. Ora che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è possibile fare il punto. Vediamo più nel dettaglio.
Bonus partita Iva e altri interventi di sostegno: la trasversalità del provvedimento
Il decreto legge Sostegni ha ricevuto pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il giorno 22 marzo 2021 ed è in vigore dunque dal giorno successivo, il 23 marzo. Detto provvedimento reca il titolo “Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19″.
Il decreto in oggetto si appoggia sullo stanziamento di circa 32 miliardi di euro, corrispondente all’entità massima dello scostamento di bilancio già previsto dal Parlamento, per consentire il potenziamento degli strumenti di lotta alla diffusione del contagio da coronavirus.
Finalità essenziale del decreto legge Sostegni è garantire un sistema rinnovato e potenziato di aiuti economici, parametrato in base alla tempestività e intensità di protezione di cui ogni soggetto ha bisogno. L’elevato grado di dettaglio ed articolazione del maxi provvedimento economico si può notare anche nella suddivisione degli interventi previsti. Essi sono infatti articolati in 5 aree principali:
- salute e sicurezza;
- sostegno agli enti territoriali;
- sostegno alle imprese e agli operatori del terzo settore;
- lavoro e contrasto alla povertà;
- ulteriori interventi settoriali.
Come si può ben notare, dunque, non soltanto bonus partite Iva e contributi a fondo perduto – pur argomenti assai ‘caldi’ negli ultimi giorni – ma una serie di interventi in trasversalità, toccando più settori.
Bonus partita Iva, aiuti alle imprese e operatori del terzo settore
Nell’ambito del bonus partita Iva, ecco dunque i contributi a fondo perduto per coloro che svolgono attività d’impresa, arte o professione, e per gli enti non commerciali e del terzo settore. Non ci sono limitazioni settoriali o vincoli di classificazione delle attività economiche (abbandonati infatti i codici Ateco). Per gli interventi in oggetto, lo stanziamento totale è pari a più di 11 miliardi di euro. Tuttavia, vi sono due particolari requisiti da rispettare, per accedere al bonus partita Iva. Per approfondimenti sullo specifico tema degli aiuti alle partite Iva, rimandiamo ad un nostro recente articolo.
Ma non è finita qui, giacchè nel decreto Sostegni, per il sostegno alle attività d’impresa di specifici settori, sono altresì predisposti:
- proroga del congelamento o sospensione delle attività di Agenzia Entrate Riscossione (ex-Equitalia) fino al 30 aprile 2021;
- intervento diretto a diminuire i costi delle bollette elettriche per le imprese;
- Fondo per il turismo invernale, duramente colpito negli ultimi mesi dalla recrudescenza della pandemia e dalle nuove misure restrittive;
- incremento da 1 a 2,5 miliardi dello stanziamento per il Fondo finalizzato all’esonero dai contributi previdenziali per autonomi e professionisti.
Non solo bonus partita Iva: le misure del Decreto Sostegni per salute e sicurezza
Il lungo elenco degli interventi trasversali, inclusi e previsti nel decreto legge citato, continua con riferimento al delicatissimo settore della salute e sicurezza. Infatti il testo in oggetto dispone:
- un supplementare finanziamento pari a circa 2,1 miliardi, finalizzato all’acquisto di nuovi vaccini e di circa 700 milioni per comprare altri farmaci anti-coronavirus;
- utilizzo delle farmacie nella campagna di vaccinazione;
- maggiore sostegno al personale dei medici e infermieri;
- possibilità che aziende ed enti del SSN si avvalgano di prestazioni ulteriori da parte di medici, infermieri e assistenti sanitari dipendenti, anche in deroga ai limiti applicati in tema di spesa per il personale;
- proroga fino al 31 maggio 2021 della possibilità di sfruttare strutture alberghiere o ricettive per includervi persone in stato di sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario; o in permanenza domiciliare. Ciò è possibile se dette misure non possono essere eseguite presso il domicilio della persona interessata.
Come si può ben notare, si tratta di interventi massicci, quanto meno sulla carta, ma che si rivelano necessari per contrastare al meglio la recrudescenza della pandemia, con il problema varianti, e per potenziare finalmente la campagna di vaccinazione in tutta la penisola.
Misure contro la povertà: eccole in sintesi
Il decreto Sostegni si conferma ampio provvedimento di carattere trasversale e, come accennato, non tocca soltanto i bonus partite Iva e non dispone soltanto sostegni economici come quelli appena citati. Infatti, le misure del Decreto Sostegni per il lavoro e contrasto alla povertà sono così articolate:
- proroga della Cassa integrazione guadagni;
- proroga del blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno 2021;
- rifinanziamento, pari a circa 400 milioni di euro, del cosiddetto Fondo sociale per occupazione e formazione;
- rifinanziamento pari a circa un 1 miliardo di euro, del fondo relativo al discusso reddito di cittadinanza, allo scopo di far fronte all’ovvio incremento delle domande nell’ultimo periodo;
- rinnovo, per altre 3 mensilità, del reddito di emergenza e allargamento dei potenziali beneficiari;
- indennità corrispondente a 2.400 euro per i lavoratori stagionali e a tempo determinato e di importo oscillante tra i 1.200 e i 3.600 euro per i lavoratori del settore dello sport;
- proroga dei sostegni per i lavoratori in condizioni di fragilità;
- aumento pari a circa 100 milioni di euro del fondo straordinario per il supporto degli enti del terzo settore.
Le misure per gli enti territoriali ed interventi settoriali
Previsti anche aiuti nei confronti degli enti locali e territoriali, attraverso un sostegno per la flessione del gettito legata alla pandemia, corrispondente a qualcosa come un miliardo di euro per Comuni e città metropolitane, per l’anno in corso. Inoltre, per le Regioni a statuto speciale e le Province autonome è stato predisposto un intervento da 260 milioni e un miliardo per le Regioni a statuto ordinario, per il rimborso delle spese sanitarie legate all’anno scorso.
Concludendo, nel decreto Sostegni non solo spazio a bonus partita Iva, interventi su sanità e lavoro, ma anche misure specifiche ed interventi settoriali, come ad es. un sostegno alle attività didattiche a distanza o integrate; un aiuto economico ad hoc dedicato alle imprese del settore fieristico; un fondo pari a circa 200 milioni di euro per il supporto allo sviluppo e alla messa in commercio di nuovi farmaci e vaccini per contrastare le patologie infettive nel territorio nazionale; un fondo di circa 200 milioni di euro, nell’ambito del MISE, finalizzato a supportare economicamente le grandi imprese, in crisi a causa del coronavirus e conseguente lockdown (fuori però quelle del settore bancario e assicurativo).
Previsti anche nuovi fondi per cultura, spettacolo, cinema, ristorazione, agricoltura e pesca. Ma va da sè che non è finita qui: la lista degli aiuti sarà rafforzata nelle prossime settimane con nuovi interventi. Già si prefigura infatti un nuovo scostamento di bilancio entro aprile. E molto ci si attende anche dal Recovery Fund.
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