Sondaggi politici SWG, gli italiani non si sono mai sentiti così marginali come ora
Probabilmente il modo migliore per osservare le conseguenze della pandemia di Covid nell’economia e nelle condizioni di vita dei cittadini è guardare le cose da lontano. È quello che fa SWG nei suoi ultimi sondaggi politici in cui paragona i risultati delle rilevazioni di questo periodo con quelle effettuate dal 2013 ad oggi.
In particolare quelle che riguardano alcuni temi chiave come la percezione della propria condizione economica, appunto, del proprio ruolo nella società e quella del rapporto con la politica.
E si scopre qualcosa in realtà di poco sorprendente, ovvero che mai come ora gli italiani si sono sentiti così marginali, ovvero non coinvolti nell’agire sociale. Il 58% si sente tagliato fuori. Era dal dicembre 2015 che non si raggiungeva tale percentuale. Che poi era scesa al 50% nel gennaio 2019, per risalire al 55% in ottobre ma riscendere al 50% nell’illusorio periodo estivo del 2020 quando si pensava che il peggio della pandemia fosse passato.
Dal punto di vista della fragilità percepita, del resto collegata alla marginalità, le cose vanno un po’ meglio a sentire quello che ci dicono questi sondaggi politici. Si tratta di un indicatore economico in questo caso, e il risultato peggiore più recente, con il 46% degli italiani che si ritengono fragili, è quello di novembre, dopo cui vi è stato un miglioramento. Si è scesi al 41%. Sembrano lontani i record del periodo della crisi finanziaria, quando questa percentuale era superiore al 50%, nel 2013 e 2014
Sondaggi politici SWG, indice di disaffezione verso la politica ai massimi dal 2018
Ballerino per i sondaggi politici di SWG anche l’indice di fiducia verso il futuro. Che era sceso al 36% a novembre, nel pieno della seconda ondata, ed è risalito al 40%, come in epoca pre-Covid, a febbraio. Ma è lontano il 46% del gennaio 2019, quando il governo al potere era molto popolare e probabilmente la cosa influenzava l’esito del sondaggio. In precedenza in realtà gli italiani erano stati più pessimisti, anche se mai come nel dicembre 2013, al termine della crisi finanziaria, quando solo il 19% era fiducioso.
Gli italiani continuano a fidarsi poco delle istituzioni, tuttavia la disaffezione, seppur in aumento, non raggiunge i livelli toccati nel 2015, quando superava il 50%. Se il minimo toccato è stato il 39% dell’aprile 2019, nell’epoca del Conte I, durante la pandemia secondo i sondaggi politici questa percentuale è aumentata fino al 44% di febbraio 2021.
La fase post Covid con le ripercussioni sull’economia che verranno dalle riaperture da un lato e dalla fine delle misure di sostegno economico dall’altro, probabilmente segnerà altri profondi cambiamenti di questi indicatori.
I sondaggi politici di SWG sono stati realizzati dal 3 al 5 febbraio 2021 con metodo CATI-CAMI-CAWI su 800 soggetti.