Spionaggio: cosa si sa sull’ufficiale della Marina e le informazioni vendute alla Russia
Spionaggio: cosa si sa sull’ufficiale della Marina e le informazioni vendute alla Russia
Un ufficiale della Marina Militare è stato accusato di spionaggio: avrebbe venduto informazioni top secret ad un agente dell’intelligence russa. Il graduato è stato fermato in flagranza di reato dai Carabinieri del Ros nella serata di martedì 30 marzo 2021. Cosa si sa al momento sul caso?
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Cosa si sa sull’Ufficiale della Marina arrestato?
Un ufficiale della Marina Militare italiana è stato arrestato nella serata di martedì a Roma dal Ros, reparto speciale dei Carabinieri. È accusato di spionaggio: il fermo sarebbe avvenuto mentre passava dei dossier riservati a un militare russo in servizio presso l’ambasciata di Mosca. Le informazioni top secret sarebbero state scambiate in cambio di una somma di denaro (circola la cifra di 5mila euro). Due funzionari russi – di cui non si conosce il nome (uno dovrebbe essere quello fermato insieme al nostro militare) – sono stati già espulsi.
È stata resa nota, invece, l’identità dell’ufficiale italiano: si tratta del Capitano di fregata Walter Biot, lavorava presso lo Stato Maggiore della Difesa. L’arresto è avvenuto dopo una lunga indagine dei Carabinieri che avrebbe preso avvio da una segnalazione dell’Aisi, la sezione dei servizi segreti iche si occupa della sicurezza entro i confini italiani. L’ufficiale 56enne avrebbe agito mosso soltanto da motivazioni economiche: i documenti che ha ceduto ai russi riguarderebbe sistemi di telecomunicazione militare.
Uno dei casi più gravi di spionaggio in Italia?
Quello di Walter Biot, è di certo uno dei casi più gravi, se non il più grave, di spionaggio tra quelli avvenuti in Italia da 30 anni circa a questa parte, in pratica, dalla fine della Guerra Fredda. Sicuramente è il caso più grave tra quelli che hanno riguardato membri delle forze armate italiane: non è la prima volta che vengono vendute informazioni all’intelligence di altri paesi sul nostro territorio, tuttavia, le accuse avevano per lo più riguardato appartenenti a forze Nato di stanza in Italia.
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