Pensioni ultime notizie: sì alle ipotesi quota 41 e quota 102. Il meccanismo
Pensioni ultime notizie: sì alle ipotesi quota 41 e quota 102. Il meccanismo
Il tema della riforma dell’intero sistema pensionistico è oggi sentito come mai in passato: tra i tanti obiettivi prioritari dell’Esecutivo Draghi trova dunque spazio anche questo, in considerazione anche dei frequenti rinvii della riforma previdenziale negli anni precedenti. Ora la necessità di rivedere tutto il sistema è tornata prepotentemente alla ribalta, sebbene le modalità con cui attuare – finalmente – la riforma delle pensioni non sono ancora chiare del tutto.
Le pensioni ultime notizie ci dicono infatti che sono più d’una le ipotesi di riforma, circolanti negli ultimi mesi: i sindacati, tra gli altri, hanno preso parola e hanno proposto il loro piano per archiviare quota 100, ossia quell’anticipo pensionistico che fu un cavallo di battaglia dell’ex governo giallo-verde (diritto di accesso alla pensione con il doppio requisito dei 62 anni di età anagrafica e 38 anni di contributi versati). Quella di quota 100, infatti, è stata una fase sperimentale, un esperienza a tempo determinato che terminerà alla fine di quest’anno. Si sta allora ragionando di nuove soluzioni, atte a sostituire quota 100. Vediamo in sintesi quelle che si stanno facendo largo.
Pensioni ultime notizie: la riforma con quota 41 o quota 102. Come funzionano?
In base a quanto riportato dalle principali fonti di informazione, due sarebbero le opzioni post quota 100,, più gettonate: da un lato quota 41 e dall’altro lato quota 102. Ricapitoliamo in che cosa consistono.
Anzitutto, si pensa di far valere il meccanismo della cosiddetta quota 41, al momento forse l’ipotesi più accreditata, e che trova consenso anche negli ambienti sindacali. Ebbene, detta quota comporta la possibilità di maturare il diritto alla pensione, una volta raggiunti i 41 anni di contributi versati, per tutti le tipologie di lavoro.
Secondo un diverso meccanismo, quota 102 invece permetterebbe di uscire dal mondo del lavoro ed ottenere l’assegno pensionistico al compimento dei 64 anni di età anagrafica, avendo però versato contributi per 38 anni. Ed attenzione però alla prospettiva del taglio dell’assegno mensile, ossia una sorta di penalizzazione per coloro che sceglierebbero di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro, se venisse introdotta davvero quota 102. In effetti, per tale misura di flessibilità l’UE richiederebbe dei ‘contrappesi’ significativi: ecco spiegato il perchè del ‘taglio’.
Sempre nell’ambito delle pensioni ultime notizie, in queste ultime settimane si è discusso anche della ulteriore ipotesi rappresentata da quota 92, che però sarebbe riservata soltanto ai lavori usuranti. In questa particolari circostanze, calerebbero non poco gli anni di contributi richiesti, anche in considerazione delle difficoltà del mercato del lavoro e dei rischi per la salute con il passare degli anni, per i lavoratori che svolgono attività usuranti o comunque pericolose. Si tratterebbe di andare in pensione a 62 anni e con ‘soli’ 30 anni di contributi versati. Per ulteriori dettagli, rimandiamo ad una nostra recente pubblicazione sul tema di quota 92.
Opzione donna e Ape social scadono quest’anno
Non è finita qui in tema di pensioni ultime notizie, perchè nel piano di riforma dell’intero sistema occorre tener conto dell’addio, a fine 2021, ad opzione donna. Con detto strumento, le lavoratrici possono maturare il diritto alla pensione e uscire dal mondo del lavoro, con 35 anni netti di contributi versati e un minimo di 58 anni di età – se alle dipendenze. Invece le lavoratrici autonome devono avere un anno di età in più, cioè 59.
Anche l’Ape social è prossima alla scadenza. Con essa intendiamo quella una misura previdenziale sperimentale, un’indennità Inps introdotta nel 2017 e prorogata sino al 31 dicembre 2021, che consente l’uscita anticipata dal lavoro e che, anzi, ha lo scopo di accompagnare soggetti in possesso di determinati requisiti verso la pensione. In altre parole, detto meccanismo opera in attesa del raggiungimento dell’età pensionabile e nella sussistenza dei requisiti di legge. In particolare, l’Ape social è mirata ai contribuenti uomini e donne che hanno già compiuto 63 anni di età anagrafica e che hanno ormai tra i 30 e i 36 anni di contributi versati.
Concludendo in tema di pensioni ultime notizie, la via pare ormai tracciata: in prospettiva abbiamo l’addio a quota 100, ma anche ad opzione donna e ape social. Ciò nel quadro di una vera riforma strutturale di tutta la materia pensionistica, fin dalle fondamenta. Staremo a vedere se detta riforma potrà vararsi entro l’autunno di quest’anno.
SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU GOOGLE NEWS
Hai suggerimenti o correzioni da proporre?
Scrivici a redazione@termometropolitico.it