Piano riaperture maggio: cosa propongono le Regioni al Governo Draghi?
Piano riaperture maggio: cosa propongono le Regioni al Governo Draghi?
Maggio sarà il mese delle (prime) riaperture? Il Governo Draghi sembra ormai essere deciso ad alleggerire le restrizioni attualmente in vigore, in particolare, per ristoranti e bar, palestre e piscine. In attesa dei dati del consueto monitoraggio sull’andamento dell’epidemia del venerdì, prosegue il confronto tra “aperturisti” e “rigoristi”.
Riaperture: la zona gialla torna dopo il 3 maggio
(Prime) Riaperture da maggio? All’interno del Governo Draghi c’è chi punta alla ripartenza delle attività più colpite nel contesto delle chiusure anti-contagio già da giorno 26 aprile. È la proposta di Lega e Forza Italia ma il Presidente del Consiglio Draghi sembra più orientato a mantenere le attuali regole almeno fino al 3 maggio (per il weekend della Festa dei Lavoratori probabilmente tutta Italia sarà zona rossa), quindi, riattivare la zona gialla (in questo momento sospesa) per dare respiro ai comparti che garantiranno una ripartenza in sicurezza grazie a specifici protocolli di contingentamento e distanziamento.
Cosa chiedono le regioni?
Riaperture sì, quindi, ma solo per chi garantisce il rispetto di specifici protocolli di sicurezza (al chiuso, però, mentre molta più “libertà” dovrebbe essere data a chi ha a disposizione degli spazi all’aperto). Sul punto interviene un dossier preparato dalla Regioni. Cosa prevede il programma dettagliato dai Governatori?
- Ripresa degli spostamenti tra regioni almeno tra quelle che si trovano in zona gialla
- Riapertura dei ristoranti anche a cena con contestuale slittamento dell’orario di inizio del coprifuoco di una o due ore
- Sempre per quanto riguarda i ristoranti, distanza tra clienti di tavoli diversi di uno o due metri a seconda dell’andamento dei contagi, elenco prenotazioni da conservare per almeno due settimane (in ottica tracciamento)
- Mascherina da indossare sempre tranne che seduti al tavolo, menù digitali, limitazioni al numero di clienti all’interno dei locali dove non sono disponibili posti a sedere (mantenere almeno un metro al banco tra i clienti non conviventi), aerazione continua dei locali (in pratica, tenere il più possibile finestre e porte aperte)
- Passando a palestre e piscine: anche qui distanziamento di uno o due metri a seconda che si stia facendo o no attività motoria intensa (7 metri quadri di superfice d’acqua a persona per le piscine). Il numero di accessi andrà regolato in base a tali norme.
- Teatri e cinema: distanza di almeno un metro tra gli spettatori (tranne i conviventi). Non sarà obbligatorio un tampone negativo nelle precedenti 48 ore o il certificato di completamento del ciclo vaccinale a differenza di quanto inizialmente ipotizzato.
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