È tornata ieri, lunedì 19 aprile, in onda su La7 la serie tv Chernobyl che racconta gli eventi del tragico incendio nella centrale nucleare. Gli ultimi episodi andranno in onda il 26 aprile, a 35 anni di distanza dal disastro.
«Qual è il prezzo delle bugie non che le confondiamo con la verità, il pericolo è che abbiamo ascoltato tante di quelle bugie, da non riconoscere più la verità. Cosa fare allora? Non resta che abbandonare anche solo l’idea della verità e accontentarci delle storie. In queste storie non importa chi siano gli eroi, quello che vogliamo sapere è a chi dare la colpa». (Chernobyl 01×1)
Così inizia la serie tv Chernobyl che, andata in onda tra giugno e luglio 2019 in Italia e poco prima negli Stati Uniti, racconta i tragici eventi dell’incidente della centrale nucleare V.I. Lenin verificatosi il 26 aprile 1986 nell’Ucraina sovietica, precisamente nella città di Pryp”jat’. La miniserie, creata e scritta da Craig Mazin e diretta da Johan Renck, è incentrata sulle conseguenze dell’esplosione del reattore numero 4.
La narrazione degli eventi della serie tv Chernobyl
Fin dal primo momento la narrazione della serie tv Chernobyl evidenzia una dicotomia tra i personaggi: da un lato ci sono i colpevoli, presentati come degli inetti, e dall’altro ci sono gli eroi e le vittime che altro non sono che cittadini qualunque. Il modo in cui vengono raccontati i fatti ora per ora aumenta sempre più il risentimento che lo spettatore prova nei confronti degli uomini di partito, i colpevoli, dipinti come uomini ignoranti, arroganti e del tutto incompetenti, al punto da sottovalutare costantemente la portata del disastro nucleare che, stando ai fatti, era stato provocato dalla loro stessa negligenza. Il realismo del racconto e della sua messa in scena tende a ingannare lo spettatore facendo percepire la serie come una ricostruzione documentaristica che, quindi, viene inconsciamente data per veritiera. In realtà la miniserie si basa sui resoconti, conditi di melodramma e interrogativi morali, degli abitanti di Pryp”jat’ raccolti nel libro Preghiera per Chernobyl (Edizioni e/o, 2001).