Decreto Sostegni bis e mutui giovani: in arrivo misure ad hoc
Tra i tanti temi che saranno toccati dall’imminente decreto Sostegni bis, troverebbero spazio anche nuove regole in tema di mutui a favore dei giovani che vogliono affrontare i costi dell’acquisto della prima casa, ma possono contare su basse risorse finanziarie. Lo stesso Mario Draghi lo aveva detto nel suo discorso inaugurale in Parlamento: “l’Italia deve tornare un Paese per giovani“.
Ecco perchè i tecnici stanno lavorando, per introdurre nel decreto Sostegni bis nuove misure a loro favore: da un lato un supplementare sgravio fiscale sui mutui prima casa; dall’altro lato il già preventivato emendamento al decreto, che vuole potenziare il Fondo di Garanzia prima casa.
Non sorprende dunque che le idee circa le nuove agevolazioni fiscali per i giovani che fanno i conti con la spesa prima casa siano contenute nel Def, ossia il Documento di Economia e Finanza, che include anche la previsione del nuovo scostamento di bilancio (ossia un extra-deficit) per un totale di circa 40 miliardi. Vediamo più da vicino.
Decreto Sostegni bis e potenziamento del Fondo garanzia prima casa
Come anticipato, il decreto Sostegni bis interverrà sul Fondo garanzia prima casa, di fatto ampliandolo. Previsto nel nel 2013 e poco tempo fa rifinanziato dal Decreto Crescita, il Fondo di Garanzia Mutui Prima Casa comporta l’attribuzione di garanzie a prima richiesta su mutui mirati all’acquisto di unità immobiliari, da usare come abitazione principale del mutuatario. In base alle norme attualmente vigenti, ecco quali sono i soggetti beneficiari:
- famiglie monogenitoriali con figli minori;
- coppie coniugate o conviventi nelle quali uno dei membri non abbia oltrepassato i 35 anni;
- giovani di età sotto i 35 anni titolari di un rapporto di lavoro atipico;
- conduttori di alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari.
Caratteristica essenziale del meccanismo è che la garanzia del Fondo è versata nella misura massima del 50% della quota capitale, in ipotesi nella quale l’importo totale non superi i 250mila euro. Inoltre, il mutuo di riferimento deve essere accordato da una banca o da una finanziaria che aderisce al protocollo sottoscritto da Abi e MEF.
Il punto, come detto, è che con il decreto Sostegni bis si vuole provvedere (anche) ad ampliare la disponibilità del Fondo in esame, con nuove risorse focalizzate proprio su questa garanzia pubblica. Ricordiamo che l’anno scorso le garanzie attive erano corrispondenti ad un valore di circa 9 miliardi di euro.
Ulteriore sgravio fiscale sugli interessi passivi sui mutui prima casa
E’ chiaro che i soggetti che riescono ad ottenere un contratto di mutuo, devono poi sopportare le spese connesse alla rate periodiche. Ecco perchè, sempre nell’ottica di andare incontro alle necessità dei giovani e alle loro mediamente non elevate capacità finanziarie, il secondo intervento di cui al Def e al prossimo decreto Sostegni bis riguarderà, con tutta probabilità, gli sgravi fiscali concessi sul mutuo ottenuto per finanziare l’abitazione di residenza.
Si fa strada dunque la proposta di un Fondo pari a circa 50 milioni di euro, mirato proprio a rendere meno gravose le imposte. Se al momento la detrazione permessa è sugli interessi passivi del mutuo al 19% ed entro un limite massimo di 4.000 euro ogni anno, il Governo intende fare di più.
In prospettiva la percentuale citata sarà probabilmente elevata, e tra gli osservatori, c’è chi sostiene che forse l’Esecutivo dovrebbe considerare l’idea della detrazione totale nei primi anni di mutuo, per favorire davvero l’accesso dei più giovani al contratto di mutuo prima casa. Staremo a vedere quali saranno i provvedimenti presi nell’ambito del decreto Sostegni bis, prossimo al varo.
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