Sondaggi politici SWG, sulle aperture prevale l’entusiasmo, ma no alle feste

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Sondaggi politici SWG, sulle aperture prevale l’entusiasmo, ma no alle feste

L’umore degli italiani sulle riaperture appena iniziate secondo gli ultimi sondaggi politici di SWG appare ancora orientato all’insegna della prudenza.

Da un lato vi è gioia ed entusiasmo in molti per la libertà di frequentare bar e locali di nuovo, ma c’è anche timore per i luoghi troppo affollati e quindi a rischio contagio..

Il 52% degli intervistati prova solo emozioni positive all’idea di tornare alla vita precedente al Covid19, nel 46% dei casi entusiasmo, nel 41% gioia. Per il 25% degli italiani c’è trepidazione, e solo per il 17% ansia. Mentre il 10% ha paura.

Sono soprattutto gli studenti a provare solo sentimenti positivi, mentre per il 28% di chi lavora in smartworking prevalgono solo emozioni negative.

Se però la domanda di questi sondaggi politici riguarda la possibilità di essere invitati a una festa privata con 20 persone il 69% tenderebbe a declinare e non andare. Mentre accetterebbe solo il 31%, che però diventa il 44% tra i 18 e i 34 anni.

Per il 55% fare una festa del genere sarebbe irresponsabile, metà degli intervistati avrebbe paura del contagio. Il 20% ancora non si sente pronto a tornare alla vita sociale.

Sondaggi politici SWG, al 61% in fondo mancherà qualcosa del periodo dell’emergenza sanitaria

Come appare ovvio anche da questi sondaggi politici sono i più giovani i più desiderosi di tornare alla vita precedente alla pandemia.

Il 44% di loro, contro il 35% medio, non vede l’ora, anche di poter godere della piena libertà personale. Sono poco di più in generale coloro che vorrebbero farlo ma credono sarà difficile ritornare agli stessi ritmi e abitudini, in particolare gli over 55.

Il 17% pensa alla vita di prima con nostalgia, pensando non tornerà più. E tra questi sono le donne la maggioranza. Solo il 6% però prova ansia al pensiero di tornare alla vita precedente.

Allo stesso tempo però questi sondaggi politici evidenziano come per il 61% c’è qualcosa da rimpiangere di questo periodo di semi-isolamento e di minori contatti sociali. Un 61% che diventa 89% tra chi lavora in smartworking, in realtà.

A mancare soprattutto sarà il maggior tempo a disposizione in famiglia, per il 34%, la possibilità di evitare occasioni di socializzazioni non gradite, il non dover pianificare e organizzare, perché non è consentito.

I sondaggi politici di SWG sono stati svolti tra il 21 e il 23 aprile con metodo CATI-CAMI-CAWI su 800 soggetti

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