Decreto Sostegni bis: bonus 2400 euro spettacolo, ma serve piano ad hoc

Pubblicato il 3 Maggio 2021 alle 11:32 Autore: Claudio Garau
Teatro

Decreto Sostegni bis: bonus 2400 euro spettacolo, ma serve piano ad hoc

Il decreto Sostegni bis, che forse alla fine sarà soprannominato (anche) decreto Imprese, si sta facendo aspettare. D’altronde sono tanti i dettagli da rivedere ed eventualmente modificare, prima del varo del testo ufficiale. Si tratta del secondo maxi provvedimento economico del Governo, e le cifre che dovrebbero sorreggerlo sono lì a dimostrarlo.

La finalità del Governo è quella di offrire aiuti economici immediati a lavoratori, imprese e famiglie, in una logica di trasversalità delle misure di sostegno, che consentano finalmente il rilancio socio-economico del paese, a seguito della ben nota pandemia e degli effetti che ha comportato.

Proprio in questi giorni è emersa l‘ipotesi bonus 2400 euro “una tantum” a lavoratori spettacolo. O almeno, questa è l’idea che – in base a fonti ministeriali cui fa riferimento l’Ansa – l’Esecutivo Draghi starebbe valutando in vista del “Sostegni bis”. Vediamo un po’ più nel dettaglio.

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Decreto Sostegni bis e lavoratori dello spettacolo: i nuovi aiuti

Lo abbiamo appena accennato: sembrerebbe che nella versione definitiva del decreto Sostegni bis, potrà trovare spazio una nuova quota “una tantum” da 2400 euro, rivolta ai lavoratori stagionali del turismo e dello spettacolo. Ciò è possibile se pensiamo che il secondo maxi provvedimento economico del Governo si lega ad un assai consistente stanziamento di risorse pari a circa 38 miliardi. In ballo numeri significativi, con ben 22 miliardi di euro destinatari a risarcire le imprese a causa degli ultimi due mesi di chiusure. Non solo: sul tavolo anche un possibile o probabile bonus previdenziale, destinato ai lavoratori dello spettacolo, sempre con finalità di sostegno economico post pandemia.

Quanto alle tempistiche, gli osservatori sono convinti che il nuovo decreto Sostegni bis potrebbe finalmente essere approvato entro questa settimana, forse prima del weekend. Ancora qualche giorno di attesa, per capire quali saranno i contenuti ‘ufficiali’ del provvedimento.

Per il Ministro del Lavoro serve un piano ad hoc per chi lavora nello spettacolo

Andrea Orlando del PD, ora Ministro del Lavoro ha spiegato agli organi di informazione che certamente la questione di come risarcire e sostenere economicamente i lavoratori dello spettacolo permane tra le più rilevanti delle ultime settimane. “Ci vuole una risposta per i lavoratori dello spettacolo che in questa pandemia sono stati particolarmente colpiti. Ci tengo a dire che c’è già una interlocuzione aperta e che molto presto assumeremo una iniziativa, io con il ministro Franceschini per una dare una risposta strutturale alla condizione di precarietà e di difficoltà che questo settore ha dovuto scontare nel corso di questi anni ed in modo particolare durante la pandemia”, le parole di Orlando in una recente intervista in tv.

Tuttavia, nonostante l’imminente varo del decreto Sostegni bis, le proteste di piazza dei lavoratori dello spettacolo non si sono fermate, giacchè in loro prevale un senso di delusione e di rabbia verso scelte delle istituzioni che non avrebbero adeguatamente tutelato l’intera categoria. Ricordiamo che, di fatto, il mondo dello spettacolo è semi paralizzato da ormai più di un anno.

Non possiamo infatti dimenticare che le restrizioni dell’ultimo anno hanno condotto alla drastica limitazione degli spettacoli e poi anche alla chiusura di cinema e teatri, gravando enormemente su tutti i settori: cinema, musica, teatro, circhi e spettacoli viaggianti.

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Verso interventi di sostegno a 360° al settore spettacolo

In buona sostanza, si stanno rivelando improcrastinabili i provvedimenti ad hoc a tutela dei lavoratori del settore, a partire da quanto sarà previsto nel testo ufficiale del decreto Sostegni bis. In particolare, secondo quanto anticipato da La Repubblica: “I lavoratori dello spettacolo avranno  ammortizzatori sociali, sostegni in tutte le situazioni di lavoro intermittente, e ci saranno nuovi requisiti minimi per l’indennità di malattia e le prestazioni pensionistiche”.

Tra le ipotesi sul tavolo in questi ultimi giorni anche “norme di riconoscimento della professione dei lavoratori dello spettacolo”. La finalità sarebbe dunque quella di aiutare in modo effettivo ed ampio un settore in forte crisi per impossibilità di lavorare, tanto che si parla della creazione di una sorta di “statuto sociale del settore creativo”: non soltanto interventi sporadici qua e là, ma un concreto disegno di rilancio (anche) di questo settore che – non dimentichiamo – conta centinaia di migliaia di lavoratori.

Concludendo, tra le idee circolanti negli ultimi tempi anche quella di istituire il giorno 24 ottobre di ogni anno, la giornata nazionale dello spettacolo. Non una data a caso: infatti il 24 ottobre 2020 fu il giorno del varo di un decreto dell’allora presidente del Consiglio Conte, il quale imponeva la chiusura totale di cinema e teatri.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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