Vaccini Covid: previsto azzeramento dei decessi per metà luglio. Lo studio
Vaccini: secondo un’interessante studio dell’Ispi, dopo un inizio tentennate, la campagna vaccinale sta finalmente facendo calare i decessi. Intorno a metà luglio dovrebbe essere praticamente azzerata la letalità del Covid.
Vaccini Covid: azzeramento dei decessi per metà luglio
Vaccini: secondo un interessante studio dell’Ispi, grazie alla campagna vaccinale, per metà luglio dovrebbero risultare azzerati i decessi legati al Covid. “A gennaio abbiamo sbagliato strategia. Abbiamo accelerato sui sanitari, anche se era importante, ma lasciato indietro i più fragili in assoluto. Abbiamo perso quasi un mese e mezzo di tempo. Se avessimo operato diversamente, avremmo evitato 13mila decessi, invece dei 7mila che abbiamo stimato” ha detto Matteo Villa, autore dello studio, in un’intervista al Quotidiano Nazionale. Già entro la fine di questo mese i decessi potrebbero calare intorno a quota 50 al giorno, numeri insperati fino a qualche tempo fa, anche se pesano le riaperture su cui “siamo partiti un po’ in anticipo” rispetto all’effettiva circolazione del virus.
Entro metà luglio, in breve, la letalità del Sars Cov 2 dovrebbe essere abbattuta del 90%. Sempre entro metà luglio la possibilità di finire in terapia intensiva dovrebbe scendere del 75% e quella di finire in reparto ordinario del 65%. Lo studio Ispi boccia l’Italia sul fronte delle varianti: “ci accorgiamo della loro presenza solo quando sono già arrivate”, d’altra parte, sempre grazie ai vaccini, “non è un aspetto troppo grave”. Detto ciò, quando raggiungeremo l’immunità di gregge? “Dopo settembre – dice sempre Villa – ma è un falso obiettivo” visto che “nel resto del mondo giovane il virus continuerà a circolare” (In Africa, per esempio, dove metà della popolazione ha meno di 18 anni, e l’assenza di vaccini non impedirà l’emergere di nuove varianti).
I primi effetti della campagna vaccinale italiana
Vaccini: nell’ultimo report dell’Iss si cominciano a notare i primi effetti della campagna vaccinale. Sono scesi i nuovi positivi tra gli operatori sanitari, ma sono diminuiti anche i ricoveri in gravi condizioni degli anziani e risultano in calo anche i decessi legati al Covid tra gli over 80.
Anche se i dati sono riferibili fino ai primi 20 giorni di aprile, si può dire che la terza ondata tra gli operatori sanitari ha di fatto avuto un impatto considerevolmente inferiore a quello avuto nel resto della popolazione. Inoltre, l’età mediana dei ricoveri in terapia intensiva ha raggiunto i 67 anni: un abbassamento che il Presidente Iss Silvio Brusaferro ha collegato direttamente ai vaccini. Infine, la mortalità tra gli over 80 è in flessione da metà-fine marzo: se a inizio gennaio il tasso di decessi tra chi aveva più di 80 anni si attestava oltre il 64%, a fine aprile lo stesso dato si fermava al 48%.
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