Decreto Sostegni bis: arriva il fondo per i separati e divorziati. I dettagli
Decreto Sostegni bis: arriva il fondo per i separati e divorziati. I dettagli
Il decreto Sostegni bis è sempre più atteso, ma sta tardando ad essere ufficializzato: d’altronde sono tante le novità in arrivo, in buona parte costituite da aiuti economici e agevolazioni di varia natura, che possano di fatto contribuire alla ripresa della produttività del paese. Ma nel testo troveranno spazio anche contributi, in qualche modo, più ‘diretti’ o comunque rivolti a specifiche fasce della popolazione.
Abbiamo recentemente parlato delle nuove mensilità del reddito di emergenza, anch’esse comprese nel nuovo provvedimento economico del Governo; ora, si fa largo la proposta di introdurre un fondo ad hoc nel Decreto Sostegni bis, per supportare i genitori separati tenuti all’assegno di mantenimento.
In altre parole, un emendamento approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato comporta la creazione di un fondo da dieci milioni nel 2021, rivolto ai genitori lavoratori separati o divorziati i quali, in difficoltà economiche non per loro colpa, ma per motivi legati al coronavirus, hanno problemi a garantire l’assegno. Vediamo allora più da vicino.
Decreto Sostegni bis: il fondo ad hoc e le cifre di riferimento
La novità citata è certamente significativa. Con il decreto Sostegni bis saranno altresì stanziati nuovi aiuti per gli ex coniugi in difficoltà con i pagamenti e le scadenze.
Questo fondo è mirato, come accennato, a sostenere genitori separati o divorziati per quanto riguarda il versamento dell’assegno di mantenimento: secondo quanto emerso negli ultimi giorni, pare che l’erogazione potrà arrivare fino alla cifra di 800 euro mensili.
Con questo meccanismo, sarà possibile erogare una parte o tutto l’assegno di mantenimento, a sostegno dei genitori in difficoltà con i pagamenti, perche ad esempio hanno perso il lavoro o lo hanno dovuto sospendere per un lungo periodo.
Il provvedimento che include la novità avrà contenuti generali: sarà dunque un decreto del presidente del Consiglio, di concerto con il MEF, a specificare i criteri e le modalità di versamento dei contributi in oggetto.
Ecco perchè al momento non si hanno informazioni assai precise, tuttavia è già noto che il fondo interesserà i genitori lavoratori separati o divorziati i quali, per colpa dell’accoppiata pandemia-lockdown, hanno cessato, ridotto o sospeso l’attività lavorativa. Con la conseguenza di aver dovuto sospendere il versamento dell’integrale somma dell’assegno di mantenimento.
Il fondo è di entità esigua secondo l’Isp
Maurizio Quilici, presidente dell’Istituto Studi sulla Paternità (ISP), non sembra così entusiasta della nuova misura di sostegno, chiarendo che: “La pandemia ha aggravato situazione già gravosa“.
In particolare, ai giornalisti ha inteso precisare che il provvedimento contenuto nel decreto Sostegni bis “E’ un provvedimento giusto – anche se l’entità del fondo appare esigua rispetto alle necessità – che in concreto riguarderà soprattutto i padri. E’ a loro, infatti, che in oltre il 90% dei casi spetta l’assegno di mantenimento per i figli, mentre la casa coniugale viene assegnata alla madre nel 70% dei casi”.
Ma d’altronde la questione è più complessa è va al di là dell’istituzione del fondo ad hoc nel decreto Sostegni bis: “Molti padri separati non sanno che, una volta stabilita l’entità dell’assegno da parte del giudice, non esiste alcuna circostanza che autorizzi il genitore a sospendere o ridurre l’assegno di sua iniziativa. La riduzione è, naturalmente, possibile (per “impossibilità sopravvenuta non imputabile al debitore”, artt. da 1.256 a 1.259 C.C) ma dovrà essere autorizzata con un provvedimento dello stesso giudice, su ricorso del padre”, ha poi concluso lo stesso Quilici.
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