Riaperture dal 15 maggio: nuove regole sui colori regioni. Le ipotesi in campo
Riaperture dal 15 maggio: nuove regole sui colori regioni. Le ipotesi in campo
Riaperture dal 15 maggio: su tutte le regioni italiane si sta allentando la morsa dell’epidemia di Covid. Dopo quella del 26 aprile, la prossima tappa sul fronte delle ripartenze è fissata per metà mese. Le ipotesi principali che circolano sulle nuove regole anti-contagio, più leggere, e in particolare sul meccanismo che regola l’assegnazione dei “colori” delle regioni.
Tutta Italia fuori dalla zona rossa
Riaperture dal 15 maggio: da ieri, lunedì 10 maggio, nessuna regione si trova in zona rossa, la fascia più alta per quanto riguarda il rischio epidemiologico e, quindi, quella con le restrizioni anti-contagio più pesanti. Tutto il paese è in zona gialla ad eccezione di Valle D’Aosta, Sardegna e Sicilia che si trovano (forse per soltanto un’altra settimana) in zona arancione. Anche il numero dei decessi comincia a calare.
Anche se in Calabria, Basilicata, Abruzzo e, soprattutto, Sicilia si è reso necessario imporre delle micro-zone rosse su alcuni comuni, a livello nazionale, i nuovi casi sono in diminuzione come la pressione sulle terapie intensive. È la prima volta da febbraio che si ripropone una situazione di questo tipo: appunto, praticamente tutto il paese fuori dalla fase più grave dell’epidemia. Ciò sembra indicare che il cronoprogramma delle riaperture, avviato il 26 aprile, possa proseguire per come previsto dal governo.
Riaperture dal 15 maggio: nuove regole sui colori regioni?
Riaperture dal 15 maggio: a metà maggio nuova e importantissima tappa del cronoprogramma della ripartenza. Il governo studia la possibilità di ampliarne la portata nonostante il mantenimento di una certa gradualità nell’approccio complessivo. Sembra sempre più probabile lo slittamento dell’orario di inizio del coprifuoco alle 23 o alle 24 dalla prossima settimana (dal 17 maggio per la precisione), stessa cosa per la riapertura dei centri commerciali nel weekend.
Nel frattempo, l’esecutivo è al lavoro anche su una modifica profonda del meccanismo che regola l’assegnazione dei “colori” delle regioni (dunque, la rigidità delle restrizioni). La possibilità più concreta quella che vede l’indice Rt generale meno considerato a favore dell’indice Rt ospedaliero (cioè non al parametro che indica il numero delle persone che possono essere contagiate da una persona infetta ma da quello legato all’andamento dei ricoveri in rianimazione e in reparto ordinario).
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