Sondaggi elettorali SWG, il Movimento 5 Stelle perder lo 0,8% e va al 17%
Era da diverso tempo che tra i primi quattro partiti più forti in base alle intenzioni di voti era in atto una sorta di avvicinamento, con una costante diminuzione dei punti che li separavano, grazie alla crisi della Lega e all’aumento di Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle.
Questa settimana, tuttavia, secondo gli ultimi sondaggi elettorali di SWG, sembra profilarsi un cambiamento di paradigma. Il M5S si allontana dal gruppo, scendendo di ben otto decimali in una settimana, e arretrando al 17%, mentre gli altri tre partiti sono in crescita.
Sembra esaurirsi l’effetto Conte. La leadership dell’ex premier ancora non sfonda a livello mediatico. Non è visibile e così chiaramente identificabile con il partito. Ad approfittarne gli alleati del PD, che guadagnano mezzo punto e vanno al 19,5%.
Ma a salire è anche e soprattutto tutto il centrodestra, con la Lega e Fratelli d’Italia che recuperano uno 0,4%, andando al 21,3% e al 19,1% rispettivamente.
Su anche Forza Italia, di un decimale, al 6,7%. Mentre Cambiamo! rimane all’1%.
Tra i partiti più piccoli in ascesa Azione, del 0,2%, che arriva al 3,7%, e Sinistra Italia a Articolo 1. I due partiti ex LeU avanzano ognuno di un decimale arrivano rispettivamente al 3% e all’1,6.
Su anche Italia Viva, sempre di uno 0,1%. È ora all’1,8%, alla pari con i Verdi, che invece perdono lo 0,3%. Giù del 0,3% anche +Europa, all’1,7%
Sondaggi elettorali SWG, gli italiani appoggiano il DDL Zan
Altre domande di questi ultimi sondaggi elettorali di SWG vertono sul dibattito sul DDL Zan. Il 57% si dice d’accordo con la legge e con l’affermazione per cui da troppi anni il Paese la aspetta. Ma la stessa percentuale pensa che non è con una legge che si può cambiare la mentalità della gente.
Il 43% pensa che la legge sia utile ma vada riformulata per non limitare la libertà di espressione. Mentre solo il 38% crede che sia espressione di una cultura che vuole cancellare il concetto di maschile e femminile
Su questo vi è presumibilmente una grande differenza generazionale, che è massima se l’oggetto della domanda è Fedez e il suo intervento a favore del DDL Zan il Primo Maggio.
Per il 49% ha fatto bene, secondo i sondaggi elettorali di SWG, ma appunto questo 49% diventa il 70% tra gli intervistati della generazione Z. Scende al 56% tra i millenials, al 50% tra chi appartiene alla generazione X, al 44% tra i baby boomers, e al 36% tra i più anziani, quelli della silent generation
Secondo una percentuale molto ampia, però, il 72%, ha dato voce a un argomento complesso e importante. Per il 71% ha messo in luce i condizionamenti della politica sulla Rai. Per il 52% però ha distolto l’attenzione dal tema del lavoro, e per il 49% ha usato il tema dei diritti civili in modo strumentale. Solo per il 34% ha denigrato ingiustamente i vertici di Rai 3
Sono però pochi, solo il 17%, quelli che vedrebbero positivamente un suo ingresso in politica, per gli stessi sondaggi elettorali. Con un 5% che pensa che potrebbe avere un seguito con un nuovo partito. nel complesso sono soprattutto gli elettori più giovani e quelli del Movimento 5 Stelle i più favorevoli a un Fedez politico.
Ma per il 56% l’operazione sarebbe negativa, con un 36% che pensa che non sarebbe un buon politico
Questi sondaggi elettorali sono strati realizzati con metodo CATI-CAMI-CAWI su un campione di 800 soggetti tra il 5 e il 7 maggio. Su 1.200 e tra il 5 e il 10 maggio nel caso delle intenzioni di voto
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