Vaccini: l’obbligo per gli operatori sanitari non decolla? I numeri del Governo
Vaccini: con il Decreto Covid licenziato dal Governo Draghi il mese scorso è stato introdotto l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari di tutta Italia. Secondo i dati sono più di 85mila quelli che non si sono ancora immunizzati.
Vaccini: l’obbligo per gli operatori vaccinali non decolla
Vaccini: l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari è stato introdotto con il Decreto Covid che il Governo Draghi ha licenziato a inizio aprile. Guardando ai dati pubblicati dal Governo sul portale dedicato alle somministrazioni, però, la misura sembra non essere decollata. Sono circa 85mila gli operatori sanitari che non si sono ancora immunizzati: si parla di più o meno il 5% del personale sanitario a livello nazionale.
Più si scende con l’età più aumenta la “resistenza” alla vaccinazione. D’altra parte, è improbabile che tutti siano contrari alla vaccinazione: in pratica, ci si può attendere un consistente calo di questa cifra nelle prossime settimane. Al di là delle attese, però, tale lentezza nell’applicazione dell’obbligo vaccinale evidenzia un iter complicato per farlo valere, tra possibilità di esonero e poca chiarezza sulle sanzioni.
Come funziona la misura?
Vaccini: come funziona l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari? In breve, le strutture sanitarie inviano gli elenchi degli operatori vaccinati e non alle Regioni, queste verificano l’adempimento o meno dell’obbligo comunicando poi i nomi degli inadempienti alle Asl. Le aziende invitano i dipendenti a vaccinarsi, dunque, a presentare documentazione attestante la vaccinazione o la prenotazione per la somministrazione. Se questa documentazione non viene presentata scatta la segnalazione all’ordine professionale e alla struttura sanitaria d’appartenenza.
Insomma, la burocrazia legata all’obbligo vaccinale non è proprio semplice: tra l’altro, prima della sospensione (anche dallo stipendio), la legge concede alla struttura sanitaria la possibilità di spostare ad altra mansione (non di contatto con i pazienti) chi rifiuta di somministrarsi il vaccino. È chiaro però che in molte strutture sanitarie non c’è questa possibilità, tuttavia, non si può escludere una citazione in giudizio da parte del lavoratore in caso manchi il tentativo. Detto ciò, è sempre possibile essere esonerati dall’obbligo: basta un certificato del proprio medico che attesti un generico pericolo per la salute.
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