Controlli Entrate al via: centinaia di migliaia nel mirino. Ecco chi sono
L’Italia vuole ripartire, dopo questo lunghissimo periodo di pandemia, e vuole farlo non soltanto sul piano delle attività lavorative ed economiche, ma anche sul piano fiscale. E’ infatti notizia di questi giorni quella per la quale ricominciano le attività di controllo, riservate all’Agenzia delle Entrate. Secondo gli osservatori più attenti, non meno di circa 100mila accertamenti e verifiche spetteranno al Fisco da qui alle prossime settimane, nell’ottica di combattere l’evasione fiscale e cercare di recuperare qualcosa come 14 miliardi di euro.
Numeri assai importanti, che giustificano l’intervento deciso della macchina del Fisco, che setaccerà soprattutto i conti di professionisti e PMI. La linea sarà quella di analizzare le varie situazioni, cercando di trovare un delicato equilibrio tra rigore e cautela. D’altronde è ben nota a tutti la complicata fase per il tessuto socio-economico del paese, se pensiamo alle ripercussioni su ore di lavoro e mole di affari, legate alla famigerata accoppiata pandemia-lockdown.
Cosa succederà dunque nei prossimi tempi? Come si caratterizzeranno i controlli Entrate? Scopriamolo di seguito.
Controlli Fisco: quali saranno le modalità di svolgimento?
Lo abbiamo appena accennato: l’Agenzia delle Entrate svolgerà i controlli in modo massiccio, ma facendo attenzione a colpire soltanto laddove serve davvero. Infatti, le indicazioni che sono state fornite agli ispettori sono quelle di cercare i soldi a 360°, ma pur sempre in modo mirato, puntando a settori o situazioni in cui si percepisce una più immediata tendenza all’evasione.
In buona sostanza la strategie dei prossimi controlli Entrate sarà suddivisa in tre fasi:
- svolgimento di un’analisi di rischio per capire chi controllare subito e a colpo sicuro;
- controlli dettagliati sulle 161 banche dati cui ha accesso il Fisco, anche attraverso complessi algoritmi;
- effettivo setaccio di conti e documenti di possibili – o probabili – evasori fiscali.
Soprattutto, i controlli Entrate avranno come obiettivo gli aiuti a fondo perduto, legati all’emergenza Covid, per capire se davvero i destinatari hanno tutti i requisiti per incassarli.
Anche i crediti d’imposta nel mirino del controlli Entrate
L’attività di verifica dei requisiti tenderà a mirare non soltanto sul recupero dei contributi a fondo perduto percepiti senza averne diritto, ma anche sarà rivolta ai soggetti che hanno usato – senza alcun titolo giustificativo – benefici o incentivi fiscali, nonchè crediti d’imposta in compensazione. Ci riferiamo in particolare a:
- credito di imposta per investimenti nel Sud Italia;
- credito di imposta terremoto centro Italia;
- credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo;
- credito di imposta formazione 4.0;
- credito di imposta zone economiche speciali.
Ecco spiegato perchè gli imminenti nuovi controlli Entrate sono da ritenersi assai articolati e specifici.
La lettera di compliance servirà a sanare eventuali irregolarità nell’ambito dei controlli Entrate
I controlli Entrate seguiranno la logica delle cd. lettere di compliance, vale a dire delle comunicazioni “bonarie” con cui l’Amministrazione Finanziaria rende noto al contribuente di aver individuato delle irregolarità o comunque degli elementi che necessitano un chiarimento. Pertanto, con la comunicazione in questione, il contribuente non in regola è invitato a regolarizzare e/o chiarire la propria posizione nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. In caso contrario, vi saranno gli estremi per emettere un avviso di accertamento fiscale nei suoi confronti.
Nella circolare N. 4/E del 7 maggio 2021 si può infatti leggere che “Al fine di agevolare i contribuenti nel corretto adempimento dei propri obblighi fiscali, riprenderà l’invio delle lettere di compliance dirette a consentire al contribuente di regolarizzare la propria posizione, evitando l’applicazione di sanzioni in misura piena a seguito di successive attività di controllo e accertamento”.
In altre parole, nel quadro di nuovi controlli Entrate mirati, ed effettuati con cautela e gradualità, l’Amministrazione finanziaria farà pervenire ai contribuenti (professionisti e PMI essenzialmente) delle comunicazioni scritte che includono le anomalie individuate nelle loro dichiarazioni dei redditi, che hanno a che fare con (possibili) omissioni o infedeltà riscontrate, a seguito del confronto tra i dati dichiarati e quelli che l’Agenzia può consultare nelle proprie banche dati.
Come può controbattere il contribuente?
Ecco perchè, prima che il Fisco notifichi al contribuente un più gravoso atto di accertamento, quest’ultimo:
- potrà sanare la situazione, superando l’errore o l’omissione, per il tramite del cd. procedimento del ravvedimento operoso;
- in alternativa, laddove il destinatario della lettera di compliance, consideri giusti i dati indicati nella sua dichiarazione dei redditi, semplicemente dovrà comunicarlo e spiegarlo all’Amministrazione finanziaria; indicando elementi o documenti dei quali il Fisco non sapeva nulla; e la cui mancanza ha condotto l’Agenzia all’errata valutazione.
Concludendo, le comunicazioni in questione saranno inviate agli indirizzi PEC, se in possesso dei destinatari; altrimenti, la spedizione si avrà tramite posta ordinaria.
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