Da Sostegni bis a decreto imprese, lavoro, professioni: il punto di Draghi
La stesura e l’articolazione del decreto Sostegni bis si sta rivelando più complessa e lunga del previsto. Tanto che il secondo maxi provvedimento economico dell’Esecutivo Draghi, che doveva essere pronto entro fine aprile (almeno nelle previsioni), è ancora adesso in fase di ‘limatura’ dei dettagli. Ma gli osservatori sembrano convinti che i prossimi giorni saranno finalmente quelli decisivi per il varo del provvedimento.
Proprio dall‘ex Presidente BCE Mario Draghi, ora alla guida del Governo, sono arrivate rilevanti precisazioni in merito alle caratteristiche del provvedimento in procinto di essere ultimato, e già da alcuni ridefinito una sorta di ‘decreto omnibus’. Vediamo più nel dettaglio.
Il Sostegni bis cambia nome: ecco perchè
Durante gli Stati Generali della Natalità, il Premier lo chiarito nitidamente: il Sostegni bis diverrà ‘Decreto Imprese, lavoro, professioni’. In particolare, il secondo maxi provvedimento economico conterrà anche importanti novità per i giovani.
Draghi, nell’ambito dell’incontro pubblico organizzato per cercare di trovare delle soluzioni al calo demografico nel nostro paese, ha dunque evidenziato quelle che saranno le misure a sostegno delle famiglie. Soprattutto, ha spiegato che il provvedimento abbraccerà quanti più settori possibile, e garantirà anche aiuti alle giovani generazioni. Lo Stato, infatti, si impegnerà a coprire quasi l’intero finanziamento per l’acquisto prima casa per i giovani, abbattendo gli oneri fiscali.
Sempre in prospettiva del varo del Sostegni bis – come detto, prossimo a cambiare nome – il Premier ha poi indicato quelle che saranno le misure che scatteranno da luglio 2021, assegno unico universale in primis – riservato ai nuclei familiari con figli a carico. La finalità è infatti anche quelle di aiutare economicamente categorie professionali come lavoratori autonomi e i disoccupati, che al momento non accedono agli assegni familiari o a differenti tipologie di sussidio e tutela mirate ai lavoratori subordinati.
Da gennaio 2022 il nuovo assegno unico sarà allargato di fatto a tutti i lavoratori, divenendo veramente universale (slegato da reddito e dal contratto di lavoro). Ne avevamo già parlato qualche giorno fa: l’ottica è quella di una graduale sostituzione delle regole in vigore, e soltanto dall’inizio del prossimo anno l’assegno unico assorbirà tutte le agevolazioni al momento esistenti.
Ciò sarà possibile comunque soltanto attraverso stanziamenti molto corposi e non inferiori ad alcune decine di miliardi di euro.
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Il nuovo decreto si lega al PNRR in un quadro d’insieme
Nel corso del suo recente intervento, Mario Draghi ha anche ricordato che Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e l’imminente Sostegni bis sono legati tra loro, in un coerente disegno complessivo. Infatti, nel Recovery Plan sono incluse anche ulteriori misure a favore di giovani; donne e famiglie. Per esempio, il potenziamento di asili nido e scuole per l’infanzia; la novità dell’estensione del tempo pieno e il miglioramento delle infrastrutture scolastiche. Ma il Governo intende investire, nei prossimi mesi, anche nelle politiche attive del lavoro; nelle competenze scientifiche e nell’apprendistato.
Tra le riforme strutturali che il Paese dovrà ultimare per ottenere gli aiuti europei nell’ambito del Programma Next Generation UE, troviamo infatti non soltanto fisco, giustizia o PA, ma anche e soprattutto lavoro. Il PNRR predisporrà dunque anche una regola ad hoc per spingere le imprese a assumere più donne e giovani: ciò infatti costituisce condizione per partecipare agli investimenti di cui al PNRR. Per Mario Draghi, insomma, l’obiettivo finale è garantire la ‘staffetta generazionale’ attraverso il rilancio dell’Italia, e questo rilancio passa attraverso le parole chiave imprese, lavoro, professioni e famiglie, contenute nell’ormai ex decreto ‘Sostegni bis’.
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