EURO 2012: La Polonia, il terrorismo e il fantasma di Smolensk
Iniziamo un percorso di avvicinamento ai campionati europei di calcio che si terranno dall’8 giugno in Polonia e Ucraina, East Journal seguirà la manifestazione con particolare attenzione alle nazionali dell’est Europa
[ad]Mentre fervono i preparativi per arrivare pronti all’appuntamento dell’8 giugno la Polonia fa il punto sulla questione sicurezza. Uno degli spettri che sono stati agitati più insistentemente negli ultimi mesi è quello del terrorismo, per fronteggiare il quale le forze di polizia polacche si sono spese in numerose esercitazioni nei mesi passati. Dalle pagine del Warsaw Business Journal, Kacper Rękavek, analista all’ Istituto Polacco degli Affari Esteri, ha affermato che non esiste un rischio concreto di azioni eclatanti nei confronti dei paesi organizzatori. Nonostante in passato al-Qaeda abbia più volte minacciato la Polonia a causa del suo impegno in Afghanistan, non esiste un’organizzazione tale che possa permettere ai terroristi di operare con azioni pianificate e coordinate. Ciò non esclude il rischio che qualche “cane sciolto” possa prendere l’iniziativa, soprattutto nei confronti dei tifosi stranieri, che rappresentano l’obiettivo più facilmente raggiungibile, ma la possibilità che ciò avvenga è molto bassa. Anche il ministro dell’Interno Cichocki, interpellato sull’argomento, ha dichiarato che non sono stati rilevati segnali di una minaccia terroristica, ma ha sottolineato che questo non significa che la Polonia non sia pronta ad affrontare tale problema qualora dovesse presentarsi.
Ma i sistemi di sicurezza polacchi devono fare i conti anche con l’eventualità che i problemi non vengano portati da fattori esterni, bensì dai loro stessi connazionali. All’Hotel Bristol di Varsavia alloggeranno infatti i giocatori della nazionale russa, impegnata nel gruppo A proprio con la Polonia, la Grecia e la Repubblica Ceca. Il problema è che l’Hotel Bristol si trova vicino al palazzo presidenziale, davanti al quale, il dieci di ogni mese si tengono le celebrazioni in memoria dei caduti del disastro di Smolensk. In tali occasioni si raccolgono in media duemila persone, i cui raduni spesso sfociano in esternazioni di forte risentimento contro la Russia, ritenuta responsabile della tragedia. Secondo quanto riporta Gazeta Wyborcza il rischio concreto è che il 10 giugno, due giorni prima della partita con la Polonia, la folla possa approfittare della presenza della nazionale russa per esprimere il suo dissenso, anche in forme non ortodosse.
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