Iniziamo un percorso di avvicinamento ai campionati europei di calcio che si terranno dall’8 giugno in Polonia e Ucraina, East Journal seguirà la manifestazione con particolare attenzione alle nazionali dell’est Europa
[ad]Mentre fervono i preparativi per arrivare pronti all’appuntamento dell’8 giugno la Polonia fa il punto sulla questione sicurezza. Uno degli spettri che sono stati agitati più insistentemente negli ultimi mesi è quello del terrorismo, per fronteggiare il quale le forze di polizia polacche si sono spese in numerose esercitazioni nei mesi passati. Dalle pagine del Warsaw Business Journal, Kacper Rękavek, analista all’ Istituto Polacco degli Affari Esteri, ha affermato che non esiste un rischio concreto di azioni eclatanti nei confronti dei paesi organizzatori. Nonostante in passato al-Qaeda abbia più volte minacciato la Polonia a causa del suo impegno in Afghanistan, non esiste un’organizzazione tale che possa permettere ai terroristi di operare con azioni pianificate e coordinate. Ciò non esclude il rischio che qualche “cane sciolto” possa prendere l’iniziativa, soprattutto nei confronti dei tifosi stranieri, che rappresentano l’obiettivo più facilmente raggiungibile, ma la possibilità che ciò avvenga è molto bassa. Anche il ministro dell’Interno Cichocki, interpellato sull’argomento, ha dichiarato che non sono stati rilevati segnali di una minaccia terroristica, ma ha sottolineato che questo non significa che la Polonia non sia pronta ad affrontare tale problema qualora dovesse presentarsi.
Ma i sistemi di sicurezza polacchi devono fare i conti anche con l’eventualità che i problemi non vengano portati da fattori esterni, bensì dai loro stessi connazionali. All’Hotel Bristol di Varsavia alloggeranno infatti i giocatori della nazionale russa, impegnata nel gruppo A proprio con la Polonia, la Grecia e la Repubblica Ceca. Il problema è che l’Hotel Bristol si trova vicino al palazzo presidenziale, davanti al quale, il dieci di ogni mese si tengono le celebrazioni in memoria dei caduti del disastro di Smolensk. In tali occasioni si raccolgono in media duemila persone, i cui raduni spesso sfociano in esternazioni di forte risentimento contro la Russia, ritenuta responsabile della tragedia. Secondo quanto riporta Gazeta Wyborcza il rischio concreto è che il 10 giugno, due giorni prima della partita con la Polonia, la folla possa approfittare della presenza della nazionale russa per esprimere il suo dissenso, anche in forme non ortodosse.
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[ad]Altre minacce sono rappresentate dagli scioperi, in particolar modo quelli organizzati da Solidarność contro la riforma delle pensioni che prevede l’ innalzamento dell’ età pensionabile a 67 anni sia per gli uomini che per le donne. Il sindacato ha già fatto sapere che vuole ottenere la massima visibilità durante i giorni della manifestazione per far capire che i polacchi non accettano la riforma. A dispetto di tutto però l’unica variabile impazzita e difficilmente prevedibile è quella del maltempo. Negli ultimi anni l’ Europa centrale, e la Polonia in particolare, ha dovuto abituarsi all’idea di combattere contro piogge torrenziali, anche improvvise, che spesso si verificano nei mesi estivi. Come ha chiosato lo stesso Chicocki “Euro 2012 sarà la prova più grande che i servizi di sicurezza polacchi abbiano mai affrontato, e sono sicuro che tutto andrà bene, ma sugli eventi climatici non abbiamo nessun controllo”. E allora occhio al cielo, una mano all’ ombrello e che almeno il calcio d’ inizio non sia bagnato.
di Fabio Turco