Sondaggi elettorali SWG, Fratelli d’Italia arriva per la prima volta al 20%
Sondaggi elettorali SWG, Fratelli d’Italia arriva per la prima volta al 20%
Nel suo piccolo questi ultimi sondaggi elettorali di SWG sono epocali. Per la prima volta assegnano il 20% a Fratelli d’Italia, forza politica partita da un 1,9% nel 2013, arrivata poco oltre il 4% nel 2018, e poi decollata nel corso di questa legislatura.
Con questo aumento di mezzo punto il partito di Giorgia Meloni va al secondo posto dietro la Lega, che pure cresce, del 0,4%, andando al 21,7%, e davanti il PD, che invece perde il 0,5% e scende a un deludente 19%.
Male anche il Movimento 5 Stelle, che perde sette decimali e cala al 15,8%. Giù, probabilmente a causa delle buone performance degli alleati di centrodestra, Forza Italia, che passa dal 6,9% al 6,3%.
Tra i partiti più piccoli quasi tutti aumentano del 0,3%. Così Azione, che sale al 3,6%, Sinistra Italia che riagguanta il 3%, Articolo 1 che arriva al 2,2%, e Italia Viva che si porta al 2,1%. E supera +Europa, ferma al 2%.
I Verdi invece perdono un decimale e sono all’1,7%
Sondaggi elettorali SWG, il 51% è a favore di una tassa di successione maggiore per i più ricchi
Le altre domande di questi ultimi sondaggi elettorali riguardano la tassazione. È ancora viva la coda della polemiche sulla proposta di Letta riguardo la tassa di successione.
Il 51% degli italiani è d’accordo con lui. Ritiene che sarebbe giusto aumentarla per chi ha più di 5 milioni. In particolare lo è il 75% degli elettori del PD e il 65% di quelli del M5S. Ma anche il 43% dei leghisti.
Solo il 40% però è d’accordo con l’idea di usare il gettito per dare un bonus di 10 mila euro a una parte dei 18enni italiani. Sono di più, il 42%, coloro che sono contrari a questa ipotesi.
In generale secondo questi sondaggi elettorali gli italiani pensano che siano i lavoratori dipendenti i più tartassati. La pensa così il 45%, ma si arriva al 58% tra i lavoratori dipendenti.
Per il 36% è il ceto medio a subire una tassazione eccessiva. Per il 32% le piccole e medie imprese. Sono di questa opinione in particolare gli autonomi. Pochi pensano siano invece commercianti o liberi professionisti i più tartassati. E solo il 5% crede che siano coloro che hanno reddito elevato o le grandi imprese
Del resto solo il 31% crede che i redditi alti siano troppo penalizzati. Viceversa per il 72% l’Irpef penalizza il ceto medio. Per il 70% è troppo complicata, e per il 63% i ricchi pagano troppo poco.
Naturalmente come in altri sondaggi elettorali c’è una diversità di opinione in base alla collocazione politica.
Se per il 46% degli italiani è una priorità abbassare il cuneo fiscale questa percentuale raggiunge il 65% tra i leghisti e il 60% tra gli elettori di Fratelli d’Italia.
Così quelli del PD e del M5S preferiscono rendere più equa l’Irpef con un sistema più progressivo. I leghisti poi sono i maggiori propugnatori di una web tax per le multinazionali del web. Il 37% di chi vota PD vorrebbe tassare i grandi patrimoni.
Questi sondaggi elettorali sono stati realizzati con metodo CATI-CAMI-CAWI, tra il 26 e il 28 maggio, su un campione di 800 soggetti, tra il 26 e il 31 su un campione di 1200 nel caso delle intenzioni di voto
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