Sondaggi politici SWG, il 53% è a favore delle scuole all’aperto d’estate
Nell’ultimo anno di pandemia a essere stravolta assieme alla vita di ognuno è stato anche il settore dell’educazione. L’insegnamento per moltissimi mesi è stato effettuato in remoto, in DAD, acronimo di didattica a distanza.
Una didattica a distanza che ha lasciato gli italiani abbastanza tiepidi. A esserne entusiasti, dando un voto tra 8 e 10, sono stati solo il 28% degli intervistati secondo gli ultimi sondaggi politici di SWG. Di più, il 38%, quelli che hanno dato un giudizio insufficiente. Il 34% hanno attribuito all’esperienza un 6 o un 7. Con un gradimento maggiore al Nord che al Centro-Sud.
Più favorevoli gli italiani a un altro cambiamento introdotto come conseguenza del periodo vissuto, ovvero l’apertura delle scuole d’estate. Il 53% è molto o abbastanza favorevole, in particolare anche qui i residenti al Nord.
Contrario il 36%. Tra questi in particolare gli studenti, che non gradiscono l’idea di andare a scuola in luglio e agosto. Solo il 30% di loro pensa sia una buona idea.
E in ogni caso solo il 13% dei genitori è certo di inviare i figli tra i banchi quest’estate
Sondaggi politici SWG, in crescita quanti vorrebbero cambiamenti radicali nella scuole
Secondo gli stessi sondaggi politici è in forte aumento la percentuale di quanti vorrebbero cambiamenti radicali nel sistema scolastico italiano. In tre anni sono passati dal 58% al 64%, stessa percentuale del 2012. Ma nel 2009 erano solo il 53%. Tra studenti e disoccupati si supera il 70%. E sono ai minimi, al 29%, quelli che pensano ci sia bisogno di piccoli aggiustamenti. Mentre per il 7% va bene così com’è.
Un’altra domanda riguarda i licei e gli istituti tecnici. Secondo la maggioranza degli italiani i primi sono più impegnativi, ma anche più adatti per continuare gli studi all’università e forniscono un’ampia cultura di base.
Ma per il 70% i secondi sono più focalizzati su aspetti pratici. E per il 49% danno una migliore preparazione per il mondo del lavoro.
Gli italiani riconoscono a entrambi quindi qualità complementari, sono pochi coloro che rispondono che nessuna dei due tipi di scuole ne possiede.
Questi sondaggi elettorali sono stati svolti tra il 2 e il 4 giugno con metodo CATI-CAMI-CAWI, su 800 soggetti
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