Vaccini: terza dose con Pfizer? Rimane nodo Astrazeneca per i più giovani
Vaccini: terza dose con Pfizer? Rimane nodo Astrazeneca per i più giovani
Vaccino anti-Covid Astraneca ancora sotto la luce dei riflettori dopo il decesso di una 18enne ligure. Si sta valutando di precluderne la somministrazione ai più giovani. Il cambiamento delle linee guida potrebbe riguardare anche la terza dose: si dovrebbe puntare su Pfizer.
Rimane nodo Astrazeneca per i più giovani
Comitato Tecnico Scientifico verso il licenziamento di nuove linee guida su Astrazeneca e terza dose. Il vaccino anglo-svedese è tristemente tornato sotto la luce dei riflettori dopo il decesso di una 18enne di Sestri Levante: il composto le era stato somministrato nel corso di un Open Day il 25 maggio. Nei giorni successivi era stata colpita da diversi problemi circolatori: ricoverata con una diagnosi di trombosi, nonostante due interventi chirurgici, le sue condizioni di salute sono peggiorate fino alla morte avvenuta il 10 giugno. Gli accertamenti volti ad appurare il legame tra decesso e vaccinazione sono ancora in corso: tuttavia, vista la segnalazione di altri casi sospetti in soggetti con meno di 40 anni, è stato chiesto al Cts di rivalutare le fasce d’età indicate per la somministrazione di Astrazeneca.
“Il vaccino Astrazeneca può dare fenomeni di trombosi associati ad un abbassamento delle piastrine. Proprio per questo c’era stata una raccomandazione per un uso preferenziale sugli over 60 anni. Adesso lo scenario epidemiologico è cambiato, con la vaccinazione siamo in una fase più favorevole e si è aperta una riflessione nel Cts ed un confronto con l’Aifa. Nelle prossime ore ci sarà un parere e nessuno deve dubitare che vengano minimamente sottovalutati segnali di allerta rispetto a profili di sicurezza” ha annunciato proprio oggi il coordinatore del Cts Franco Locatelli. Dunque, le linee guida sulla vaccinazione sembrano destinate a cambiare: Astrazeneca dovrebbe tornare ad essere indicato in via preferenziale per gli over 60 (in cui i casi di trombosi sono ancora più rari che tra gli over 40).
Verso terza dose con Pfizer per tutti?
Si pone, però, il problema della seconda dose Astrazeneca (nonostante nessun caso di trombosi sia mai stato segnalato in questo caso): potrebbe arrivare il via libera al mix di vaccini (o meglio alla vaccinazione eterologa), in pratica, il richiamo per chi ha fatto la prima dose con il composto angli-svedese potrebbe essere fatto con Pfizer (o Moderna). Inoltre, potrebbero essere messi nuovi paletti allo strumento degli Open Day (si potrà vaccinare solo con composti ad m-RNA). Detto ciò, sia la prima che la seconda iniziativa, per forza di cose, sembrano destinati a rallentare la campagna vaccinale.
Sullo sfondo di queste problematiche comincia a scaldarsi il dibattito sulla terza dose (andrà somministrata probabilmente tra 9 e 12 mesi dopo la seconda). Secondo le indiscrezioni riportate da alcuni quotidiani, le autorità politico sanitarie sono orientate verso la scelta, per tutti, a prescindere da quale vaccino è stato utilizzato per completare il primo ciclo vaccinale, di Pfizer.
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