Variante Delta: l’Inghilterra rinvia le riaperture. Il punto sui nuovi contagi
Variante Delta: l’Inghilterra rinvia le riaperture. Il punto sui nuovi contagi
Dal 21 giugno in Inghilterra si programmava di procedere a un’ampia serie di riaperture per quanto riguarda le attività bloccate in ottica contenimento dei contagi. La nuova e preoccupante diffusione della variante Delta, il nome più “corretto” della variante indiana, però, si è messo di traverso.
Variante Delta: Il Regno Unto rinvia le riaperture di un mese
La Variante Delta fa abbassare il piede dall’acceleratore al Governo di Boris Johnson: il 21 giugno era il giorno fissato per un’ampia serie di riaperture in Inghilterra. Lockdown e campagna vaccinale permettevano di ben sperare in un “Freedom Day”: con l’inizio dell’estate si prevedeva la rimozione del limite agli ospiti in casa e delle limitazioni alla capienza per pub, cinema e teatri. Via anche il tetto agli spettatori per quanto riguardava gli eventi sportivi, sarebbero dovute ripartire anche le discoteche. Adesso, invece, una nuova e preoccupante diffusione della variante indiana ha imposto lo slittamento della scadenza di circa un mese.
Nel dettaglio, la tabella di marcia adesso prevede l’eliminazione di praticamente tutte le restrizioni anti-contagio attualmente in vigore sul territorio inglese dal 19 luglio (dal 21 giugno decadrà solo una restrizione, quella del numero massimo di 30 partecipanti a eventi come matrimoni e funerali). Vanno dritte per l’itinerario di ripartenza già tracciato, invece, Irlanda del Nord (via le restrizioni dal 21 giugno), il Galles (25 giugno) e Scozia (28 giugno).
Il punto sulla nuova impennata di contagi in Uk
Come si diceva, la marcia indietro del Governo Johnson – 3 miliardi di sterline di perdita per i settori economici più colpiti stando alle stime che circolano al momento – sulle riaperture è stata dettata dalla diffusione della variante Delta. Più comunemente nota come variante indiana, secondo le stime di inizio maggio causava il 25% dei nuovi contagi mentre nel corso di giugno è diventata predominante nella diffusione del coronavirus (85-90% dei nuovi positivi). Il mese scorso si viaggiava a circa 2mila contagi a settimana, nell’ultima i nuovi casi sono stati mediamente 6mila (picco a quasi 7.500 domenica scorsa).
In parallelo non c’è stato un aumento dei decessi, anzi, i numeri rimangono molto bassi (anche se è ormai acclarato il maggiore rischio di finire in ospedale a seguito del contagio): in poche parole, la variante si sta trasmettendo attraverso i più giovani (e ancora più in generale tra chi ha avuto somministrata una sola voce di vaccino). Oltre al prolungamento delle restrizioni, ora il Governo Johnson punta su un’ulteriore accelerazione della campagna vaccinale (nonostante sia praticamente dimostrato un netta diminuzione dell’efficacia dei composti disponibili contro questa variante si riduce comunque il pericolo di sviluppare forme gravi del Covid): più del 60% della popolazione ha ricevuto la prima dose, quasi il 45% ha completato il ciclo. Per il 19 luglio si prevede la copertura totale di due terzi della popolazione (tutti i maggiorenni dovrebbero aver ricevuto almeno la prima dose).
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