Vaticano: Ddl Zan e Concordato Chiesa Stato. Perché se ne parla
Il Vaticano gela il Governo Draghi. Il Ddl Zan, disegno di legge che si occupa delle discriminazioni riguardanti l’orientamento sessuale e la disabilità, violerebbe il concordato tra Chiesa cattolica e Stato Italiano del 1984. In cosa consiste l’accordo e perché la proposta legislativa sarebbe in contrasto con quest’ultimo secondo la Santa sede.
Vaticano: che cosa è il Concordato Stato-Chiesa
Il Vaticano blocca il Ddl Zan? Negli scorsi giorni si è acceso un caso sulla proposta di legge riguardante discriminazioni e violenze relative a orientamento sessuale e disabilità: la Chiesa ne ha chiesto la modifica perché violerebbe il Concordato, cioè il documento che regola i rapporti tra Stato Italiano e Santa Sede, aggiornato l’ultima volta nel 1984. Prima del 1984, i rapporti tra Chiesa e Stato erano regolati dai Patti Lateranensi sottoscritti da Benito Mussolini e dall’allora segretario di Stato Vaticano Pietro Gasparri l’11 febbraio 1929. Prima della stipula dei Patti non esisteva alcuna intesa formale tra Vaticano e governo Italiano, in teoria, a seguito dell’Unità d’Italia realizzata anche ai danni dello Stato Pontificio (invaso nel 1870), il Papa si considerava ancora “prigioniero politico” dei Savoia.
All’epoca, di fatto, l’Italia non veniva riconosciuta come uno stato legittimo e ai cattolici, ufficialmente, non era consentito partecipare alla vita pubblica italiana. Con i Patti lateranensi, appunto, si misero nero su bianco le condizioni della convivenza: la Città del vaticano veniva riconosciuta come stato indipendente, si promettevano finanziamenti alle parrocchie, si dispose l’affissione del crocifisso negli uffici pubblici e l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole. Una revisione dei patti venne effettuata nel 1984 su iniziativa del Governo Craxi: l’interlocuzione avvenne direttamente con la CEI. Le modifiche furono sostanziali: la religione cattolica non fu più definita religione di stato, per esempio, l’ora di religione divenne facoltativa, venne introdotto l’8×1000.
Perché il Ddl Zan violerebbe il Concordato?
Perché il Ddl Zan violerebbe il Concordato secondo il Vaticano? Il patto tra Chiesa e Stato garantisce alle organizzazioni cattoliche piena libertà di opinione così da poter svolgere la propria missione pastorale, educativa, evangelica. Ciò è esplicitamente previsto dal secondo articolo del Concordato. In breve, i timori della Santa sede riguardano la possibilità che le posizioni, le opinioni – espresse in pubblico, chiaramente – di una parte della comunità cattolica possano essere perseguite come reati in seguito all’approvazione della proposta di legge. D’altra parte, chi difende il Ddl Zan dai tentativi di modifica, sottolinea che la proposta non intende punire le “opinioni” ma più che altro l’istigazione a compiere discriminazioni e violenze.
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