Contributi a fondo perduto Sostegni bis: avanzano 5,6 miliardi. Che fare?
Contributi a fondo perduto Sostegni bis: avanzano 5,6 miliardi. Che fare?
Contributi a fondo perduto: le imprese, i professionisti e i lavoratori autonomi che li hanno richiesti sono stati 1,8 milioni. Dal Governo ci si aspettava almeno il doppio delle domande. Considerando anche le esclusioni, avanzano più di 5 miliardi e mezzo. Come potrebbero essere reimpiegati? Decisivo il processo di conversione in legge del Decreto Sostegni Bis.
Contributi a fondo perduto: avanzano 5,6 miliardi
La tranche di Contributi a fondo perduto messa a disposizione di imprese, professionisti e lavoratori autonomi dal Decreto Sostegni bis, il secondo provvedimento sugli aiuti economici legati al Covid licenziato un mese fa dal Governo Draghi, è stata richiesta da circa 1,8 milioni di contribuenti. Non poche sicuramente ma decisamente meno di quelle che l’esecutivo si aspettava: era stato preventivato l’invio di più o meno 3,3 milioni di richieste di ristoro.
A pesare sulla discrepanza tra offerta e domanda, a quanto pare, i parametri fissati per l’individuazione della platea dei beneficiari (a partire dai periodi che si dovevano prendere in considerazione per calcolare il calo di fatturato) molto diversi rispetto a quelli stabiliti con i decreti risalenti al 2020 (quando il periodo in “perdita” era molto meno esteso, uno-due mesi, e non un intero anno d’imposta). Detto ciò, avanzano intorno ai 5,6 miliardi di euro dalle risorse stanziate per i Ristori con il primo Sostegni e il Sostegni Bis.
Come potrebbero essere utilizzate le risorse?
Contributi a fondo perduto: istintivamente si potrebbe ritenere un “risparmio”. Per gli operatori economici, soprattutto quelli dei settori più in difficoltà, il “tesoretto” è frutto di un’eccessiva rigidità nella concessione dei ristori. Comunque, le risorse dovrebbero essere subito reimpiegate nel corso dell’iter di conversione in legge del Sostegni bis.
La discussione parlamentare sembra indicare la strada dei contributi ad hoc per alcuni settori economici: da quello delle fiere a quello alberghiero. Si ipotizza anche di utilizzarle per esoneri contributivi e sgravi fiscali ad ampio raggio: sullo sfondo la ripresa dell’attività di riscossione. D’altra parte, i tempi sembrano un po’ stretti per portare a termine l’operazione. Molto probabile che una parte dei miliardi avanzati dei Ristori venga accantonato in funzione della prossima Legge di Bilancio.
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