Sondaggi politici SWG, gli italiani temono altre restrizioni in autunno per la variante Delta
Il Covid fa ancora paura. Questo emerge dagli ultimi sondaggi politici di SWG che anche della pandemia e dell’impatto sulla psiche degli italiani si occupa.
Secondo SWG il 24% è molto preoccupato per la variante Delta e le altre varianti, il 50% lo è abbastanza. E così una percentuale analoga pensa sia probabile che vengano messe nuove restrizioni in autunno, se non un nuovo lockdown a causa della ripresa dei contagi.
Sarebbe un brutto colpo, prima di tutto psicologico, perché vi è un 51% di italiani che afferma di sentirsi peggio che nel gennaio 2020 proprio da questo punto di vista, mentale. Solo il 13% sta meglio.
Si tratta di conseguenze peggiori di quelle sul fisico, che comunque vi sono se il 44%, che diventa 48% tra le donne, si sente peggio anche da questo punto di vista. A stare male psicologicamente sono in particolare i 35-44 enni, tra cui diventano il 60% quelli che si sentono peggio di un anno e mezzo fa. E i residenti nel meridione.
Sondaggi politici SWG, prevale ancora la cautela, anche in quest’estate
I sondaggi politici di SWG ci dicono anche che la maggioranza relativa degli italiani, il 37%, prova ancora cautela, e preferisce non esagerare e stare attenti a quello che si fa. Percentuale che diventa del 44% tra gli over 55.
Un altro 12% addirittura cercherà di uscire il meno possibile. E l’11%, e si tratta soprattutto di giovani, che si sente spaesato. Solo il 25% vive uno stato d’animo normale. Da segnalare anche quel 10% che invece esprime entusiasmo.
Negli stessi sondaggi politici si parla anche di mascherina. Il 44% è contro la rimozione dell’obbligo all’aperto. Tra chi ha più di 64 anni si arriva al 53%. Al contrario per il 33% i tempi sono maturi, è stato giusto eliminare tale obbligatorietà. A questi si aggiunge quel 10% che pensa che anzi si sarebbe dovuto eliminarlo tempo fa e il 6% che vorrebbe, come in Inghilterra, toglierla anche al chiuso
Questi sondaggi politici di SWG sono stati realizzati tra il 30 giugno e il 2 luglio, con metodo CATI-CAMI-CAWI su 800 soggetti
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