Ddl Zan: il testo approda al Senato. Verso il rinvio del voto finale?
Oggi, martedì 13 luglio 2021, il Ddl Zan approda al Senato, lo scorso novembre il testo ha ricevuto l’approvazione della Camera. Nelle ultime settimane, però, la maggioranza si è divisa sul contenuto del provvedimento: alla fine, il voto finale potrebbe essere rinviato.
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Ddl Zan: il testo approda al Senato
Oggi, martedì 13 luglio 2021, dopo un lungo passaggio – durato mesi – in Commissione Giustizia, il Ddl Zan approda al Senato. Il voto di Palazzo Madama l’ultimo passaggio parlamentare prima della definitiva approvazione (lo scorso novembre, infatti, il testo è stato promosso all’esame della Camera). Nelle ultime settimane, però, si è consumato un duro scontro interno alla maggioranza sul contenuto del testo: venuta meno la compattezza della compagine governativa non si può escludere il rinvio della votazione finale (come minimo alla prossima settimana) così come non sembra potersi escludere nemmeno la bocciatura del provvedimento.
Il dibattito in merito al Ddl Zan si è scaldato negli ultimi tempi sulla proposta di modifica del testo avanzata da Italia Viva. I cambiamenti che il partito di Renzi vorrebbe fare servirebbero per trovare un compromesso con le forze di centrodestra, quindi, per permettere alla legge di incassare il consenso più ampio possibile in Parlamento.
Innanzitutto, i renziani vorrebbero semplificare i motivi di discriminazione fissati dal testo (al posto di “identità di genere”, concetto ritenuto troppo fumoso, si inserirebbero omofobia, transfobia, disabilità). In secondo luogo propongono la modifica dell’articolo 4 (interviene in materia di libertà di espressione, la destra pensa non dia sufficienti garanzie) e dell’articolo 7 (con cui si istituisce una Giornata nazionale dei diritti LGBTQIA+ e viene inoltre prevista una campagna di sensibilizzazione sulla stessa nelle scuole)
Le accuse di Pd ed M5S a Italia Viva
A questo punto Pd ed M5S, entrambi i partiti puntano a far passare il Ddl Zan per come scritto al momento (in caso di modifiche sostanziali il testo dovrà ripassare alla Camera, con conseguente allungamento dei tempi di approvazione), hanno criticato Renzi: il leader di Iv, in realtà, vorrebbe fare ostruzionismo, questa l’accusa in poche parole. Il voto al Senato, con tutta probabilità, sarà a scrutinio segreto: in linea di massima è questa la prassi per quanto riguarda i provvedimenti in materia di diritti civili. Considerando che la maggioranza (con Italia Viva) può contare su appena una decina di voti in più dell’opposizione, si teme l’azione dei “franchi tiratori” (che potrebbero “nascondersi” proprio tra le fila dei 17 senatori renziani).
I retroscena riferiscono che in cambio dell’affossamento del Ddl Zan, Renzi avrebbe ottenuto da Salvini un’intesa sull’elezione del Presidente della Repubblica. Da considerare però che anche all’interno del Pd – quella più vicina alla Chiesa – potrebbero esserci diversi oppositori del provvedimento (i loro voti contrari, d’altra parte, dovrebbero essere compensati da quelli favorevoli di alcuni esponenti di Forza Italia).
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