Sondaggi politici SWG, gli italiani approvano la rimozione del blocco dei licenziamenti
Sondaggi politici SWG, gli italiani approvano la rimozione del blocco dei licenziamenti
Era stato un tema che aveva generato molte spaccature, anche interne al governo, e sembrava dover costituire una mina per il premier Draghi, ma non è stato così, a guardare i sondaggi politici di SWG. Secondo cui la rimozione del blocco dei licenziamenti, così a lungo rimandata e poi approvata in giugno, è stata in realtà accettata dagli italiani.
Per il 53% superare il blocco, tranne che per i tessili, estendendo la cassa integrazione è stato un necessario compromesso. Solo per il 24% c’è stata eccessiva attenzione agli interessi delle imprese. A pensarla così soprattutto autonomi e operai. Per il 23% è proprio un risultato positivo. Il 32% pensa che tali decisioni si sarebbero potute prendere anzi già in aprile
In generale però per il 36% l’Italia si è mossa peggio degli altri Paesi rispetto alla tutela dell’occupazione durante la pandemia, e solo per il 7% meglio, nonostante sia stato l’unico ad avere un blocco dei licenziamenti così esteso. Per la maggioranza relativa, il 40%, non vi è invece molta differenza rispetto ai nostri vicini.
Sondaggi politici SWG, per il 68% degli studenti non si trovano lavoratori per le paghe troppo basse
Riguardo l’immediato futuro secondo i sondaggi politici di SWG il 64% pensa che le proprie prospettive lavorative ed economiche siano rimaste uguali dopo lo sblocco dei licenziamenti. Solo per il 12% sono peggiorate, un 12% che diventa 18% per gli autonomi, mentre per l’11% sono invece migliorate
Un altro tema che ha occupato il dibattito sul lavoro ultimamente è stato la scarsità di lavoratori in alcuni settori, come la ristorazione, con bar e ristoranti che faticano a trovare addetti. Secondo la maggioranza relativa degli italiani, il 40%, il motivo risiede negli stipendi troppo bassi. La pensa così in particolare il 68% degli studenti. Per il 36% è perché si tratta di lavori troppo precari e senza tutele. Anche qui si tratta di una risposta scelta soprattutto da studenti e poi anche da disoccupati.
Per il 17% mancano le competenze, mentre il 13% pensa che si tratti di lavori che la gente non vuole fare, troppo poco qualificati o con poche prospettive. Solo il 10% pensa che non si trovino lavoratori perché le persone non vogliono spostarsi da casa propria
Questi sondaggi politici sono stati svolti con metodo CATI-CAMI-CAWI su 800 soggetti tra il 7 e il 9 luglio
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