Restrizioni Francia per non vaccinati: anche l’Italia verso estensione green pass
Restrizioni Francia per non vaccinati: il rischio che la variante Delta porti a una grave recrudescenza dell’epidemia è concreto, così il Presidente Macron ha giustificato l’introduzione di una serie di restrizioni inerenti la vita quotidiana per chi non ha completato il ciclo di immunizzazione. Anche l’Italia valuta la possibilità di muoversi sulla stessa linea.
Restrizioni Francia per non vaccinati: in cosa consiste?
Restrizioni Francia per non vaccinati: la diffusione della variante Delta preoccupa tutta Europa, prova a impedire una nuova impennata di contagi il Presidente Macron con l’introduzione – a partire da agosto – di nuove limitazioni al quotidiano per chi non ha completato il ciclo di immunizzazione. Ristoranti, bar, centri commerciali, mezzi di trasporto, strutture sanitarie, per esempio, dovrebbero essere riservati soltanto a chi ha fatto anche la seconda dose: dopo l’annuncio dell’Eliseo si è registrato circa un milione di prenotazioni Oltralpe. Il dato sembra aver spinto il Commissario Figliuolo a sposare l’iniziativa per smuovere gli indecisi. Anche diversi Governatori si sono mostrati favorevoli al potenziamento del Green pass italiano sul modello francese.
Cosa potrebbe cambiare in Italia?
Restrizioni Francia per non vaccinati: nonostante l’avanzare della campagna vaccinale italiana (25 milioni di persone hanno fatto il richiamo), i nuovi contagi risultano in risalita trainati, appunto, dalla circolazione della variante Delta. Il modello francese offre una traccia sulla quale muoversi per evitare nuovi lockdown e, come si diceva, spingere over 60 e giovanissimi che ancora non l’hanno fatto, a completare il ciclo vaccinale: il Governo Draghi sembra intenzionato a valutare l’estensione del green pass già all’inizio della prossima settimana.
La “via italiana”, d’altra parte, dovrebbe essere meno dura di quella francese: in pratica, anche chi non è vaccinato potrà andare al ristorante o a bere un caffè al bar, tuttavia, bisognerà mostrare il certificato di completamento dell’immunizzazione (non basterà quello consegnato dopo la prima) per più “situazioni” rispetto a quelle previste al momento. Molto probabilmente servirà per utilizzare i mezzi pubblici, così come per andare al teatro, al cinema o in discoteca. Detto ciò, si porrà il problema dell’allineamento della norma ai dettami costituzionali: il problema dovrebbe essere evitato prevedendo un canale di accesso anche a chi si sottopone al test del tampone.
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