Green pass ristoranti, bar, trasporti: le ipotesi al vaglio del Governo Draghi
Green pass ristoranti, bar, trasporti: le ipotesi al vaglio del Governo Draghi
Green pass ristoranti, bar, trasporti: il Governo Draghi è al lavoro sull’estensione delle situazioni “quotidiane” in cui sarà necessario esibire il certificato di completamento del ciclo vaccinale.
Il primo nodo è quello mezzi di trasporto
Green pass ristoranti, bar, trasporti: il Governo Draghi verso l’estensione delle situazioni “quotidiane” (quelle in cui c’è un maggior rischio di assembramento) in cui sarà necessario esibire il certificato di completamento del ciclo vaccinale (bisogna aver ricevuto anche la seconda dose). “La prossima settimana analizzeremo le varie possibilità e sono sicuro che troveremo un equilibrio” ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture Giovannini in proposito.
Secondo le ultime indiscrezioni, la cabina di regia si riunirà a inizio settimana prossima, lunedì o al massimo martedì: il primo nodo che dovrà sciogliere quello relativo ai mezzi di trasporto (pare già certo che sarà previsto l’obbligo per treni e aerei a lunga percorrenza). Una misura che si avviano a prendere anche altri paesi europei, sull’esempio della Francia: d’altra parte, l’estensione del raggio d’azione del green pass in versione italiana dovrebbe essere più permissiva rispetto a quella francese (per esempio, alcune attività si potranno svolgere anche solo con la prima dose).
Green pass ristoranti, bar: si accende il dibattito
Green pass ristoranti, bar, trasporti: per treni e aerei a lunga percorrenza sembra esserci un accordo sull’estensione dell’impiego del certificato, accordo che invece è ancora lontano per quanto riguarda tutti gli altri ambiti in cui si ipotizza di rendere necessario il documento, a partire da quelli relativi al tempo libero. Il dibattito all’interno della compagine di governo si è accesso, innanzitutto, sull’utilizzo del green pass per accedere a bar e ristoranti.
Esemplificativa in questo senso la posizione della ministra per il Sud Carfagna: “difficile utilizzarlo per trasporti pubblici, bar e ristoranti, dove le misure a tutela della salute pubblica sono sempre state rispettate, sarebbe opportuno per grandi eventi o discoteche, dove il pericolo di assembramento è alto”. Dunque, una versione decisamente più soft rispetto al modello francese quella che dovrebbe entrare in vigore in Italia consideranti che per stadi, concerti e accesso alle residenze per anziani il green pass (rilasciato dopo la prima dose) è già richiesto.
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