Terza dose: dove si apre la nuova fase della campagna vaccinale
La Variante Delta desta sempre più preoccupazioni in tutto il mondo: molti paesi stanno già organizzando una nuova fase della campagna vaccinale sul modello dell’apripista Israele. Ecco dove si fa già e dove si sta invece ancora valutando come e quando somministrare la terza dose.
Terza dose: Israele fa da apripista, segue la Germania
Con la variante Delta che desta sempre più preoccupazioni in tutto il mondo, diversi stati pensano di aprire una nuova fase della propria campagna vaccinale con la somministrazione della terza dose. A fare da apripista Israele che ha cominciato a offrire la possibilità agli over 60, che hanno ricevuto la seconda da almeno 5 mesi, da domenica 1 agosto 2021.
Mentre il Regno Unito studia le modalità con cui effettuare la terza dose a partire da settembre (ma al momento pare che la tranche aggiuntiva sarà riservata ai cittadini più “fragili”), in Germania è già stato comunicato ufficialmente che la nuova somministrazione sarà messa a disposizione dei vulnerabili dal prossimo mese. Tra l’altro, le autorità teutoniche hanno precisato anche che il richiamo sarà effettuato con Pfizer o Moderna anche per chi ha ricevuto due dosi di Astrazeneca o il monodose Johnson&Johnson.
A che punto è il dibattito in Italia?
Sull’opportunità di offrire al più presto una terza dose si discute anche in Italia. Il Governo Draghi sarebbe già al lavoro per dare concretezza all’ipotesi. In occasione della presentazione dell’ultimo report Iss sulla diffusione delle varianti del Sars Cov 2 nel nostro paese, il direttore della Prevenzione del Ministero della Salute Giovanni Rezza è intervenuto sul tema affermando che, entro fine agosto, “bisognerà decidere chi vaccinare e in quali tempi con la terza dose: è una decisione che va meditata bene ma probabilmente le persone più fragili e immunodepresse avranno una terza dose ma non abbiamo ancora deciso quando”.
Sempre lo stesso Rezza ha poi sottolineato che “sulla terza dose c’è indecisione perché non ci sono ancora evidenze forti per poter dire che la faremo a tutti piuttosto che ad alcuni”. Inoltre, “non si sa ancora se, nel caso di terza dose, sarà necessario effettuarla con un vaccino adattato alle varianti” ha concluso sempre Rezza.
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