Terza dose in autunno anche in Italia? Le chiavi del dibattito
Terza dose in autunno anche in Italia? Le chiavi del dibattito
Terza dose in autunno? Molti paesi sono già partiti, altri partiranno nelle prossime settimane, il nuovo richiamo del vaccino Covid dovrebbe essere previsto, quindi, anche in Italia. I punti chiave che dovranno affrontare le autorità politico-sanitarie
Terza dose in autunno? Si scalda il dibattito
Terza dose in autunno? Il primo paese al mondo a prevedere il nuovo richiamo, appunto un’altra dose di vaccino dopo prima e seconda, è stato Israele. Arrivati già a un milione di somministrazioni, hanno riguardato operatori sanitari, fragili e over 50, gli israeliani stanno per cominciare la fascia degli over 40. Altri paesi stanno per partire, negli Stati Uniti si comincia il 20 settembre, intorno a quella data la nuova tappa della campagna vaccinale dovrebbe partire anche in Francia e Germania (ma all’inizio solo per le persone particolarmente “vulnerabili”).
Ora il dibattito comincia a scaldarsi anche in Italia. Detto ciò, nonostante lo stato di avanzamento dell’operazione, l’Oms ha dichiarato la propria contrarierà: cominciare con le terze dosi prima di aver raggiunto quei paesi dove le somministrazioni sono praticamente a zero potrebbe essere addirittura controproducente avvertono dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
I punti chiave della prossima tappa
Terza dose in autunno? In realtà, comunità scientifica e autorità politico-sanitarie italiane sembrano divise sulla questione. Pare che si vogliano aspettare studi più approfonditi sull’effettiva efficacia del nuovo richiamo prima di far partire questa fase. Per esempio, così è recentemente intervenuto sulla questione Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute: “Sulla terza dose, per ora conviene astenersi dal solito dibattito fra pro e contro, iniziando a programmare gli eventuali richiami, da effettuare in maniera graduale, sulla base delle necessità e delle evidenze scientifiche”.
Rezza nella stessa occasione ha fissato tre questioni da affrontare nel corso della discussione: innanzitutto, capire meglio quanto dura l’immunità a seguito della vaccinazione, in secondo luogo capire fino a che punto i composti disponibili proteggono dalle varianti, infine, se l’immunità di gregge sia ancora un obiettivo possibile o solo un’ipotesi (visto che la variante Delta sembra comunque diffondersi tra le persone vaccinate anche se portando a sviluppare nella maggior parte dei casi forme lievi di Covid).
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