Reinhard Marx non si ricandiderà per un secondo mandato a capo nella Conferenza Episcopale Tedesca, organo che riunisce tutti i vescovi della Germania. Il 66enne continuerà a servire come arcivescovo nell’Arcidiocesi di Monaco e Frisinga ed il Consiglio per l’Economia della Santa Sede.
Il capo della Conferenza episcopale tedesca (Deutsche Bischofskonferenz), Reinhard Marx, lascerà il ruolo il mese prossimo, ha annunciato l’organizzazione martedì scorso.
In una lettera ai vescovi tedeschi, il Cardinal Marx ha affermato che la sua età avanzata è uno dei principali motivi dietro la sua decisione di dimettersi. Era stato ordinato cardinale dal suo connazionale, il Papa Emerito Benedetto XVI nel 2007 (anche lui fu Arcivescovo a Monaco e Frisinga dal lontano 1977 al 1982).
“Mi è stato chiaro per qualche tempo. La mia idea è che alla fine di un possibile secondo mandato avrò 72 anni, e poi la fine del mio ruolo di arcivescovo di Monaco è vicina. – Spiega Cardinal Marx – Penso che dovrebbe essere il turno delle nuove generazioni. E forse è anche positivo se c’è un cambiamento in questo compito”
Il cardinale è stato una figura centrale negli sforzi per modernizzare la Chiesa cattolica in Germania. Ne è una testimonianza l’iniziativa sinodale di due anni (Synodaler Weg), un cammino di riforme intrapreso dalla Chiesa tedesca che prevede un biennio di consultazioni aperte e confronti (anche aspri) su temi ritenuti cruciali per riavvicinare la Chiesa alla gente come il sacerdozio femminile e l’abolizione del celibato sacerdotale. Marx ha affermato che continuerà a impegnarsi in particolare nel processo di riforma.
Il movimento cattolico progressista “Wir sind Kirche” (Noi siamo la Chiesa) ha chiesto al successore di Marx di portare avanti la questione (Noi Siamo Chiesa e il movimento internazionale We Are Church appoggiano il “nuovo corso” di Papa Francesco, che sollecitano ad attuare profonde riforme nella linea indicata dal Concilio Vaticano II). “Questo cambiamento imminente non può in alcun modo essere in grado di minacciare questo processo di riforma del percorso sinodale che è appena iniziato ed è stato così laborioso da avviare. Deve continuare con la stessa apertura mostrata alla prima conferenza sinodale.” Il gruppo ha anche ringraziato Marx specificatamente per aver portato avanti il processo di riforma, “che è urgentemente necessario data la lenta risoluzione dello storico problema delle violenze sessuali” nella chiesa.
C’è stata sia comprensione che gratitudine alla notizia delle dimissioni di Marx dalla Conferenza Episcopale Tedesca. L’arcivescovo di Bamberg, Ludwig Schick, ha dichiarato: “Ha dato il massimo”. Il vescovo Ulrich Neymeyr di Erfurt ha affermato che Marx rappresentava molto bene la Conferenza episcopale “in tempi tutt’altro che semplici”.
Il Comitato centrale dei cattolici tedeschi (ZDK) ha appreso la decisione di Marx “con grande rammarico e con il massimo rispetto”. Marx “ha fatto un ottimo lavoro nel riguadagnare fiducia e credibilità nella Chiesa Cattolica e ha incarnato la speranza di una nuova immagine della Chiesa in Germania “, ha dichiarato il presidente della ZDK, Thomas Sternberg.
Il portavoce religioso dei democratici cristiani (CDU-CSU) della Cancelliera tedesca Angela Merkel, Hermann Gröhe, ha detto all’agenzia di stampa cattolica tedesca KNA che Marx era “una voce forte per la Chiesa cattolica in Germania”.
Il politico dei Verdi Konstantin von Notz ha sottolineato che Marx ha dato importanti contributi a “progetti umanitari e di beneficenza che si occupano di rifugiati”.
Il cardinale è stato recentemente criticato dal partito Alternative for Deutschland (AfD) per la sua decisione di donare € 50.000 di fondi della comunità della Chiesa a un’organizzazione benefica per il salvataggio dei migranti in mare.