Sono aperte dalle ore 8 locali alle ore 18 le urne in Iran per eleggere i 290 membri della Majlis, l’Assemblea legislativa del paese, per le undecesime elezioni della Repubblica Islamica.
A contendersi i quasi trecento seggi in palio, di cui 5 riservati alle minoranze religiose, ci sono i 7.300 candidati ammessi dopo il vaglio del Consiglio dei Guardiani, che ha scartato oltre 8.000 aspiranti per mancanza dei requisiti necessari, la maggioranza dei quali appartenenti all’area riformista.
Ricordiamo infatti che la legge elettorale prevede per l’eleggibilità a deputato la necessità della cittadinanza iraniana, del sostegno alla Repubblica islamica, un’età compresa fra i 30 ed i 75 anni e l’essere musulmano praticante.
Spetta quindi al Consiglio dei Guardiani determinare l’ammissione o meno dei candidati sulla base dei suddetti requisiti.
La legge elettorale divide poi il paesi in 196 collegi, alcuni di questi uninominali ed altri plurinominali, dove vengono eletti solo i candidati che otterranno almeno il 25% dei consensi. Diversamente sarà necessario un ballottaggio fra i due più votati che si terrà il 17 Aprile.
Nell’assemblea uscente i due gruppi più cospicui sono rappresentati dalla Coalizione dei Riformisti (ائتلاف فراگير اصلاحطلبان: گام دوم ) , con 120 scranni, e quella dei Conservatori (ائتلاف بزرگ اصولگرایان) con 86 seggi.