USA2020, il ritratto del candidato Joe Biden

La sua storia personale

Nato il 20 Novembre 1942 in una modesta famiglia cattolica irlandese di Scranton, in Pennsylvania, si laurea in scienze politiche all’Università di Newark nel 1965, specializzandosi successivamente in legge nel 1968, per poi essere infine ammesso nell’albo degli avvocati nel 1969, attività esercitata per un breve periodo.

Nel 1966 sposò Neilla Hunter, dalla quale ha avuto tre figli: Beau, Robert Hunter e Naomi Christina.

La sua vita familiare è stata segnata quando, a solo 30 anni, la moglie e i tre figli sono state vittime di un terribile incidente d’auto: la loro vettura fu investita da un’auto guidata da un ubriaco.

La moglie e la figlia più piccola, Naomi Christina, di soli 13 mesi, sono rimaste uccise mentre gli altri due figli gravemente feriti. Joe Biden crebbe dunque da solo i due ragazzi e poi nel 1977, incoraggiato anche da loro a rifarsi una vita affettiva, si è risposato con Jill Tracy Jacobs, dalla quale ha avuto una figlia, Ashley. Il figlio maggiore Beau è morto nel 2015 per un tumore al cervello.

È di religione cattolica.

La carriera politica

Eletto nel consiglio della contea di New Castle nel 1970, viene eletto senatore per il Partito Democratico in rappresentanza del Delaware nel 1972, carica mantenuta ininterrottamente fino alla sua elezione a Vicepresidente in ticket con Barack Obama avvenuta nel 2008.

Nel 1988 si candidò alle primarie presidenziali democratiche ma venne sconfitto da Michael Dukakis.  Il 7 gennaio 2007 ha dichiarato in un’intervista televisiva di volersi presentare alle primarie del 2008.

Al termine del caucus dell’Iowa (primo test elettorale delle primarie) ha annunciato però di volersi ritirare dalla competizione a causa dello scarso risultato ottenuto (0,93%). Nell’agosto dello stesso anno Barack Obama annunciò che Joe Biden sarebbe stato il suo compagno di cordata nella corsa per la presidenza. La candidatura è stata convalidata formalmente tramite un voto per acclamazione durante la Convention Democratica di Denver svoltasi dal 25 al 28 agosto 2008 e risulterà vincente alle elezioni presidenziali del 4 Novembre, dove il ticket democratico Obama-Biden sconfigge quello repubblicano formato dal senatore John McCain e dalla governatrice dell’Alaska Sarah Palin.

Orientamento politico

È considerato un democratico moderato. Si definisce tuttavia un progressista.

Politiche criminali: dal 2019 si oppone alla pena di morte. Promotore del “Violent Crime Control and Law Enforcement Act” (1994) che ha aumentato le unità di polizia e i fondi per la costruzione di nuove prigioni e inasprito le sanzioni criminali. Strenuo sostenitore della lotta al narcotraffico, si oppone alla legalizzazione della marijuana a livello federale ma non al decriminalizzazione.

Ambiente: rientrerebbe nell’Accordo di Parigi. Ha presentato un “Green New Deal” da 1,7 trilioni di dollari per combattere il cambiamento climatico ed eliminare l’emissione di gas serra negli Stati Uniti entro il 2050. Sostiene il finanziamento federale per la ricerca di fonti di energia alternative e propone la fine degli aiuti per le esplorazioni petrolifere e le nuove centrali nucleari.

Istruzione: si oppone al sistema dei School Vouchers. Propone due anni di college gratuito e stipendi più alti per gli insegnanti.

Armi: ha votato più volte a favore di misure di controllo delle armi. La lobby NRA gli ha assegnato un punteggio negativo nella sua graduatoria.

Aborto: vorrebbe tradurre la storica sentenza Roe vs. Wade in legge qualora la Corte Suprema ribaltasse la propria giurisprudenza. Si oppone all’Hyde Amendment (da lui votato) che vieta l’uso di fondi federali per pratiche abortive salvi i casi in cui la vita della madre sia in pericolo.

Immigrazione: si oppone alle città-santuario (municipi che non collaborano con le autorità federali in tema di immigrazione) e alla decriminalizzazione dell’immigrazione clandestina. Votò a favore della costruzione di ulteriori 700 miglia di recinzione al confine col Messico. A favore della cittadinanza americana per i dreamers.

Economia: schieratosi contro il taglio delle tasse dell’era Bush, è a favore di un grande piano di infrastrutture finanziato con i proventi della tassazione su aziende e patrimoni. Propone incentivi per le pratiche agricole rispettose dell’ambiente, incentivi per le famiglie a basso reddito e una tassa sul capital gain e sui redditi alti. Si oppone alla guerra dei dazi con la Cina.

Politica estera: reputa i Pasdran iraniani un’organizzazione terroristica, sostiene la soluzione dei due stati per la ricomposizione del conflitto israelo-palestinese, è a favore della destituzione del Presidente siriano Bashar Al Assad. Ha mostrato sostegno alle proteste anti-Cina di Hong Kong. Descrive la Russia come un paese governato da corrotti e si schiera per la fine dell’embargo commerciale contro Cuba dopo la restaurazione dei rapporti bilaterali sotto la presidenza Obama.

Nei sondaggi

Il poll aggregator nazionale di FiveThirtyEight lo qualifica come il principale sfidante di Bernie Sanders alla nomination democratica, attestandolo in seconda piazza al 16,7%.

Fundraising

La campagna dell’ex Vicepresidente ha raccolto, dati aggiornati al 31 Gennaio 2020, quasi 70 milioni di dollari, spendendone invece circa 62 milioni.

Endorsements

Ex candidati alla presidenza:

• Pete Buttigieg
• Amy Klobuchar

Senatori in carica:

• Tom Carper (Delaware)
• Chris Coons (Delaware)
• Bob Casey Jr. (Pennsylvania)
• Dianne Feinstein (California)
• Doug Jones (Alabama)
• Tim Kaine (Virginia, ex candidato Vicepresidente in ticket con Hillary Clinton nel 2016)

Governatori: 

• John Carney (Delaware)
• Andrew Cuomo (New York)
• Ned Lamont (Connecticut)

Sindacati:

• Amalgamated Transit Union
• International Association of Bridge, Structural, Ornamental, and Reinforcing Iron Workers
• International Association of Fire Fighters
• International Brotherhood of Electrical Workers
• National Association of Government Employees
• United Food And Commercial Workers Local 1776 Keystone State