USA2020, ritratto del candidato Michael Bloomberg
Storia personale
Nato nella periferia di Boston il 14 febbraio 1942 da una famiglia di immigrati ebrei di nazionalità russa, Bloomberg si è laureato nel 1964 in Ingegneria elettronica alla Johns Hopkins University di Baltimora. Più tardi ha conseguito un Master in Business Administration alla Harvard University.
Nel 1973 Bloomberg è diventato socio accomandatario di Salomon Brothers, una banca d’investimento di Wall Street, per cui ha diretto il trading azionario e lo sviluppo di sistemi ma nel 1981 viene licenziato dopo la vendita di Salomon Brothers a Phibro Corporation.
Con i 10 milioni di dollari avuti in qualità di partner della banca di investimento ceduta, Bloomberg ha fondato una società chiamata Innovative Market Systems che nel 1987 verrà ribattezzata Bloomberg LP.
Nel corso degli anni sono stati lanciati ulteriori servizi tra cui Bloomberg News, Bloomberg Message e Bloomberg Tradebook. Nell’ottobre 2015 l’azienda aveva in tutto il mondo oltre 325.000 abbonati ai terminal: oggi questa possiede anche una rete di radio tra cui quella di New York.
Bloomberg ha lasciato la posizione di CEO quando si è candidato come sindaco di New York, posizione che riacquista a mandato concluso nel 2014 dopo essersi dedicato a tempo pieno otto mesi alla filantropia.
Ha scritto anche un’autobiografia, con l’aiuto del caporedattore di Bloomberg, Matthew Winkler, intitolata “Bloomberg da Bloomberg”.
Forbes, nel 2019, lo ha inserito al nono posto tra gli uomini più ricchi del mondo con un patrimonio stimato di 55,5 miliardi di dollari.
Ha aderito a “The Giving Pledge”, una campagna per incoraggiare le persone estremamente ricche a partecipare a cause filantropiche.
Si è sposato nel Regno Unito con l’inglese Elisabeth Barbara Brown dalla quale ha avuto due figlie, Emma nata nel 1979 e Georgina nel 1983. Bloomberg ha divorziato dalla moglie nel 1993 dopo diciotto anni di matrimonio. Dal 2000 vive con Diana Taylor, ex sovrintendente bancario di New York.
Si considera laico nonostante abbia frequentato da ragazzo la scuola ebraica.
Carriera politica
Michael Bloomberg è stato iscritto al partito democratico fino al 2001, quando è passato al partito repubblicano prima delle elezioni a sindaco di New York. Nel 2007 si dichiara indipendente fino all’ottobre 2018 quando si è nuovamente unito alle fila democratiche.
Nel 2001 viene eletto sindaco di New York, come successore di Rudolph Giuliani (in carica dal 1994 al 2001), vincendo di misura contro l’avversario Mark J. Green. È stato rieletto nel 2005 con un margine del 20% sull’avversario democratico Fernando Ferrer. Nell’autunno del 2008 si è battuto e ha ottenuto che il consiglio comunale di New York abolisse la limitazione di due mandati consecutivi per un sindaco, per ripresentarsi così alle elezioni del 3 novembre 2009. Riconfermato sindaco con il 50,6% dei voti a fronte del 46% del democratico Bill Thompson, il 1º gennaio 2010 inizia il suo terzo mandato.
Tra le diverse misure prese nei dodici anni di mandato ci sono la riqualificazione di diverse zone della città, la costruzione di piste ciclabili e di un sistema di bike sharing fra i migliori al mondo, il divieto di fumare nei locali pubblici, la riconversione della High Line, la ex linea ferroviaria sopraelevata trasformata in un enorme parco, e molte altre. È stato ampiamente criticato per la politica dello stop and frisk che comprendeva controlli e perquisizioni arbitrarie da parte della polizia soprattutto rivolta a persone di colore.
Il 23 gennaio 2016, il New York Times riporta la notizia della possibile candidatura di Bloomberg come indipendente alla corsa alla Presidenza degli Stati Uniti: l’idea dell’ex sindaco di New York era quella di imporsi come alternativa a due candidati estremisti, da una parte il senatore del Vermont Bernie Sanders per i democratici e dall’altra parte il miliardario radicale newyorkese Donald Trump per i repubblicani.
Dopo l’affermazione di Hillary Clinton tra i democratici nel marzo 2016, Bloomberg annuncia che non si candiderà per non disperdere voti e favorire così la vittoria di Donald Trump.
Tornato tra le fila del partito democratico, nel marzo 2019, come poche ore prima aveva fatto Hilary Clinton, rinuncia a candidarsi alle elezioni presidenziali del 2020.
Tuttavia il 24 novembre annuncia la sua candidatura alle primarie del partito democratico per l’elezione di Presidente degli Stati Uniti.
Programma politico
AMBIENTE: Mike Bloomberg ritiene la lotta ai cambiamenti climatici una delle massime priorità del suo programma politico. Il suo intento è quello di muoversi verso un futuro di energia pulita al 100%, riducendo l’inquinamento da carbonio del 50% entro il 2030 e a zero entro il 2050. Si prefigge di fissare standard qualitativi e limiti di inquinamento su impianti di carbone e gas e di mettere in circolazione veicoli elettrici più convenienti riducendo i veicoli inquinanti entro il 2035. Inoltre vuole rendere “verdi” gli edifici investendo in progetti per ridurre i costi del riscaldamento e dell’energia e per ridurre e proteggere le abitazioni dagli impatti climatici, compresi gli incendi.
AGRICOLTURA: Vuole tutelare gli agricoltori e le comunità rurali d’America, favorendo una concorrenza leale tra le aziende agricole e combattere così i monopoli agricoli rendendo equa e coerente la politica commerciale degli Stati Uniti. Inoltre vuole espandere e migliorare la ricerca agricola e sviluppare una nuova generazione diversificata di manodopera agricola americana.
ECONOMIA: L’intento di Mike Bloomberg attraverso il piano All-in Economy è quello di incrementare il numero di posti di lavoro già esistente e crearne di nuovi per il futuro, tramite la modernizzazione dell’istruzione e della formazione, aumentando il salario minimo a $ 15 l’ora, supportandol’imprenditorialità e attribuendo nuovi diritti e benefici ai lavoratori.
GIUSTIZIA PENALE: Si impegna a ridurre il numero di detenuti e a rendere il sistema penale equo per tutti. Il suo intento è quello di stoppare gli exploit di violenza e frenare l’abuso della forza da parte della polizia ripristinando così la fiducia della gente nelle forze dell’ordine; di affrontare l’ingiustizia nelle aule di tribunale e di riformare le condanne eccessive; di svuotare le prigioni e di concentrare la libertà vigilata e l’intero sistema giurisdizionale sulla funzione rieducativa della pena. Il suo intento è quello di stanziare $ 22,5 miliardi per ridurre la popolazione carceraria del 50% entro il 2030 e dimezzare la detenzione giovanile entro il 2024 creando centri di recupero in college e università.
SANITÀ: Il piano di Bloomberg è di ottenere una copertura sanitaria universale, riducendo sostanzialmente i costi dell’assistenza sanitaria e ampliando l’accesso ai servizi, impegnandosi in primo luogo ad abbassare i prezzi dei farmaci, lavorando con il Congresso per dare a Medicare (programma federale che offre assicurazione sanitaria agli over 65 e ai disabili) il potere di negoziare i prezzi con le compagnie farmaceutiche, e a limitare i prezzi dell’assistenza sanitaria.
RIFORMA FINANZIARIA:La sua idea è di rafforzare il sistema finanziario per garantire che gli errori di Wall Street non minaccino mai più i mezzi di sussistenza di milioni di americani.Rafforzare le misure per tutelare i consumatori e garantire che il sistema finanziario sia al servizio di tutti gli americani.
IMMIGRAZIONE: Come nipote di immigrati, Bloomberg considera l’immigrazione uno dei maggiori punti di forza della nazione. Vuole creare un percorso verso la cittadinanza per gli 11 milioni di persone senza documenti e utilizzare le risorse del muro voluto da Trump per misure di sicurezza intelligenti.
ABORTO: Bloomberg si fa garante dei diritti delle donne impegnandosi nell’espandere l’accesso al controllo delle nascite a prezzi accessibili e a sradicare gli ostacoli agli aborti sicuri e legali. Per garantire che le donne abbiano il diritto e la capacità di accedere a ciò è necessario nominare giudici che rispettino la legge stabilita e aumentare l’accesso al controllo delle nascite a prezzi accessibili.
POLITICA ESTERA: Vuole riportare gli Stati Uniti a una posizione di leadership globale, investendo in istruzione, infrastrutture all’avanguardia, ricerca e sviluppo e rilanciando un corpo diplomatico esperto. Si impegna a proteggere gli americani dalle nuove minacce, ripristinando la leadership presidenziale e rafforzando alleanze con i partener statunitensi.
Fundraising
Mike Bloomberg, dopo aver rifiutato di accettare donazioni per la sua campagna, ha investito più di 400 milioni di dollari di sua proprietà per la sua campagna pubblicitaria, più della spesa di tutti i suoi avversari democratici.
Gli ultimi sondaggi
Seguendo una strategia elettorale senza precedenti, Bloomberg ha deciso di non correre nei primi quattro stati (Iowa, New Hampshire, Nevada e South Carolina) per concentrare le sue ingenti risorse nel Super Tuesday del 3 marzo dove in palio ci sono 15 stati e un terzo del totale dei delegati.
In base agli ultimi sondaggi l’ex sindaco di New York è in terza posizione dietro il favorito Sanders e Joe Biden che, dopo i risultati deludenti nei primi tre stati, si è aggiudicato il South Carolina con il 50% dei consensi. Sanders, secondo i sondaggi, è avanti in 12 stati su 14 tra cui i più importanti come la California (Sanders 35%, Biden 14%, Bloomberg 16%) e Texas (Sanders 30%, Biden 26%, Bloomberg 13%).
Nonostante il dato favorevole, il senatore del Vermont non sarebbe il candidato più accreditato per battere Trump per le sue idee troppo radicali, al contrario avrebbero più chance il più moderato Joe Biden, erede di Obama, e Mike Bloomberg che coinvolgerebbe il tycoon in un vero e proprio testa a testa tra miliardari.