Primarie Dem in Minnesota: Sanders e Klobuchar avanti
Nel Super Tuesday in programma martedì 3 marzo il Minnesota sarà uno dei 15 Stati a votare contemporaneamente per le Primarie del Partito Democratico americano.
Situato nel Nord-Est degli Stati Uniti, lo Stato della Stella del Nord, chiamato così in ragione della sua posizione geografica che lo rende lo stato più settentrionale degli Usa dopo l’Alaska, ha dato i natali alla senatrice Amy Klobuchar, attualmente in corsa per la nomination democratica.
Il quadro demografico
La popolazione dello Stato dei 10.000 laghi si attesta sui 5.700.6771 abitanti, il che lo rende il 21esimo stato più popolato degli Stati Uniti. Lo Stato ha continuato ad espandersi in maniera esponenziale in termini di popolazione, guadagnando un milione di abitanti dall’inizio del secolo.
La popolazione è prevalentemente bianca (83.3%), gli afro-americani rappresentano solamente il 6.19% degli abitanti mentre tutte le altre etnie si contendono spicchi ancora più piccoli, tra il 2% e il 4%.
La capitale dello Stato è Saint Paul, la seconda città più popolosa con 307.695 abitanti, mentre Minneapolis detiene il primato con 425.403 abitanti.
L’età media di 37.9 anni è leggermente più alta rispetto alla media nazionale, e segna le difficoltà che lo Stato affronta da almeno due decenni nel ricambio generazionale che in molti altri Stati è più rapido: in Minnesota infatti la popolazione adulta è costituita da 4.235.751 persone, divise più o meno equamente fra donne e uomini.
Un’economia molto diversificata
Il Minnesota è il 19esimo Stato più ricco dell’Unione, con un Prodotto Interno Lordo che viene stimato in più o meno 351 miliardi di dollari: per fare un paragone, è sostanzialmente assimilabile al PIL della Malesia.
La ragione della ricchezza di questo Stato deriva da una profonda diversificazione della sua economia: gli ambiti più produttivi spaziano infatti dalla manifattura che comprende i computer, il metallo e il commercio di cibo al dettaglio, ai servizi di assistenza sociale e della sanità, passando per la ristorazione e i soggiorni turistici.
Il Minnesota è uno dei maggiori importatori di Barbabietole da zucchero, mais e piselli degli Stati Uniti, e le aziende che operano nel campo dell’High-Tech stanno conoscendo una crescita esponenziale dei commerci anche al di fuori dei confini dell’Unione.
Il tasso di povertà dello Stato è molto basso e si attesta sul 10.13%, distribuito equamente fra donne e uomini, con un leggero sbilanciamento in favore delle prime. Se si guarda nel dettaglio, il tasso di povertà è maggiore, come d’altronde in quasi tutti i territori americani, fra la popolazione afro-americana e quella ispanica, mentre la popolazione bianca fa registrare un tasso di povertà veramente molto basso, meno del 5%.
Sondaggi: Klobuchar gioca in casa, ma è Sanders il candidato da battere
La corsa per accaparrarsi i 75 delegati del Minnesota è sostanzialmente un testa a testa fra la padrona di casa, Klobuchar, e Bernie Sanders. Entrambi vengono rilevati da sondaggi in testa con il 25% dei voti, anche se diversi sondaggi svolti negli ultimi giorni vedono un leggero recupero della Senatrice democratica, che avrebbe allungato su Sanders di 3 punti.
Elizabeth Warren si ferma al terzo posto costeggiando la soglia di sbarramento del 15%, mentre Joe Biden, nelle ultime rilevazione, non sembra aver avuto un balzo in avanti dopo la vittoria schiacciante in South Carolina, fermandosi al 9%.
Tuttavia, dopo l’annuncio del ritiro di Pete Buttigieg la base elettorale moderata di Biden potrebbe estendersi ulteriormente facendolo balzare al terzo posto recuperando i voti di Bloomberg, che al momento rappresenta un grande problema per l’ex vicepresidente di Obama in molti Stati fortemente favorevoli a Sanders, ma dove Biden non riesce ad attrarre consensi considerevoli.
Il sistema delle primarie aperte del Minnesota potrebbe comunque portare acqua al mulino di Biden, in forte ascesa dopo il voto in South Carolina e il ritiro da parte di Mayor Pete: per poter votare nello Stato infatti non servono liste di iscrizione ai partiti, e molti democratici moderati potrebbero decidere di andare a votare rinvigoriti dai fortunati colpi messi a segno dalla campagna di Sleepy Joe negli ultimi giorni.