Il Libano non pagherà un Eurobond da 1,2 miliardi di dollari, in scadenza il prossimo 9 Marzo. Il primo ministro libanese Hassan Diab ha annunciato oggi la decisione, affermando che le riserve di valuta estera del Paese hanno raggiunto livelli critici e sono necessarie per continuare a fornire servizi di base ai cittadini libanesi. Il default è stato approvato all’unanimità in un incontro fra il premier, il presidente, il presidente del parlamento e il governatore della Banca Centrale.
Secondo Diab il rapporto debito/PIL del Libano ha superato il 170% ed è ora insostenibile. I pagamenti di interessi assorbivano già nel 2016 il 48% delle entrate statali, riducendo al minimo i margini di spesa pubblica. In questa situazione il Libano si dichiara non in grado di pagare debiti in maturazione, di cui questo Eurobond è solo il primo. Ad Aprile e Giugno infatti matureranno altri due bond da 700 e 600 milioni di dollari, parte della mole di oltre 90 miliardi di debito pubblico.
Il governo intende ora negoziare con gli investitori per ristrutturare il debito. Le negoziazioni non saranno però facili, ostacolate dalle continue divisioni politiche interne del paese. I principali creditori dello stato sono inoltre le stesse banche domestiche libanesi, rendendo il default un’opzione ancora più pericolosa per la già precaria economia del paese dei cedri. Il default è l’ultimo capitolo di una crisi economica iniziata nel 2011, e che ha portato a proteste anti-governative in corso dallo scorso 17 Ottobre.