Martedì 10 Marzo la Mesa del Congreso de los Diputados, organo di governo del Parlamento, ha respinto la creazione di una commissione di investigazione per fare luce su una presunta donazione milionaria attribuita all’ex Capo di Stato.
Il Partito Socialista, il Partido Popular e Vox si sono tutti schierati contro, invocando l’inviolabilità del Re sancita dalla Costituzione. L’unico partito a votare a favore è stato Podemos.
La proposta è stata presentata da Podemos, Mas País ed Esquerra Republicana.
La richiesta nasce dall’indagine cominciata dalla procura svizzera su una possibile donazione di 100 milioni di dollari attribuita al Re emerito e destinata a una sua amica, Corinna Larsen. Secondo l’accusa i soldi derivano da un’altra donazione precedente erogata dal regime saudita direttamente a Juan Carlos I. Le accuse rivoltegli sono riciclaggio e frode fiscale.
I fatti risalirebbero al 2012 quando il padre del re Felipe VI era ancora Capo di Stato.
Il deputato di Podemos Gerardo Pisarello considera ingiustificato il rifiuto della Mesa, essendoci prove evidenti per la creazione di una commissione.
“é molto grave. Perché non è più Re e perché le accuse di riciclaggio e frode fiscale che gli sono rivolte hanno effetto oggi”
Nonostante la proposta respinta, il deputato non si arrende e promette battaglia per via parlamentare e per via legale.
La questione dell’inviolabilità del Re è molto dibattuta fra i giuristi spagnoli. L’articolo 56.3 della Costituzione spagnola riconosce l’inviolabilità per gli atti occorsi durante il suo regno ma non specifica se sono compresi solo gli atti in funzione della sua carica o anche gli atti privati.
Da qui il dibattito fra giuristi fra chi sostiene una lettura dell’articolo più ampia e chi sostiene una lettura più restrittiva, non comprendente la sfera privata del Re.