Il coronavirus in Belgio, come nel resto dell’Europa, ha costretto il governo a prendere decisioni drastiche per evitarne la diffusione. Il numero dei contagi nella giornata di oggi è salito a 1795 e 21 morti, 309 nuovi casi rispetto a ieri. Per far fronte all’emergenza la premier Sophie Wilmès, a capo di un governo di minoranza, ha trovato un accordo con i maggiori partiti di opposizione per la formazione di un governo “di pieni poteri” per far fronte all’emergenza del COVID-19.
Già nel 2009, durante l’emergenza del virus H1N1, al governo Van Rompuy furono “concessi” pieni poteri. In particolare, essi consentono al governo di redigere con urgenza decreti, evitando la lunga procedura legislativa. I pieni poteri sono concessi inizialmente per tre mesi, ma rinnovabili per lo stesso periodo “in funzione dell’evoluzione della pandemia”.
“Il re ha incaricato l’onorevole Sophie Wilmès di formare il governo. Ha accettato questa missione”, ha dichiarato il Palazzo Reale in un comunicato pubblicato nella mattinata lunedì 16 marzo. Questo accordo, che pone fine a quindici mesi di stallo politico, è stato concluso domenica sera tra i “10 partiti democratici”.
In un clima surreale, nella giornata di martedì, il nuovo governo ha prestato giuramento davanti a Sua Maestà Re Filippo; durante la foto di rito si sono comunque rispettate le norme sulla sicurezza contro il contagio dal virus. Nella seduta solenne di questa mattina alla Camera, in un emiciclo quasi vuoto, con la presenza del solo premier, i suoi vice ed i capigruppo, si è discussa la mozione di fiducia al governo Wilmès II.
Il discorso della premier si era già tenuto subito dopo il giuramento; nel discorso a camere riunite, Sophie Wilmès ha sottolineato l’importanza della situazione attuale e della creazione di un governo per combattere il coronavirus e aiutare quelli “in prima linea”, come gli operatori sanitari: “L’azione di queste persone deve ispirarci, darci un senso di responsabilità. (…) La nostra priorità è trovare il modo di assicurare tutte le risorse al personale affinché gli ospedali possano concentrarsi sull’unico compito di assistenza ai malati.”
La Primo Ministro si è impegnata a far sì che questi pieni poteri siano utilizzati solo nel quadro della lotta contro il coronavirus.
454 giorni dopo, dal primo pomeriggio di oggi, il Belgio è nuovamente governato da un governo a pieno titolo. Dopo un dibattito, questa mattina, il governo Wilmès II ha ricevuto il voto di fiducia dalla Camera: 88 favorevoli, 44 contrari, 0 astensioni. Hanno votato a favore i liberali del Mouvement Réformateur, il partito popolare cristiano fiammingo dei Christen-Democratisch en Vlaams, I Liberali e Democratici Fiamminghi Aperti dell’Open Vld, dal partito socialista fiammingo e francofono (Socialistische Partij Anders e Parti Socialiste), gli ecologisti del Ecolo-Groen, il Centro Democratico Umanista, i democratici federalisti francofoni del DéFI ed il deputato indipendente Emir Kir (ex socialista).
Hanno votato contro i nazionalisti fiamminghi della N-VA e del Vlaams Belang, il deputato indipendente Jean-Marie Dedecker (ex deputato dell’Open Vld e leader di “Libertaria, Diretta, Democratica”) ed i partiti di estrema sinistra del PTB-PVDA (Partij van de Arbeid van België, PVDA – Parti du Travail de Belgique, PTB).
Al termine della votazione, i deputati sono stati invitati a ritornare nei loro uffici di presidenza in attesa delle votazioni relative ai due testi di legge all’ordine del giorno della seduta plenaria successiva, compreso quello relativo all’esercizio provvisorio del bilancio.
COMPOSIZIONE DEL GOVERNO:
Sophie Wilmès: Primo Ministro, con delega alle istituzioni culturali federali.
Koen Geens: vice Primo Ministro e Ministro della Giustizia, con delega degli Affari europei.
Alexander De Croo: vice Primo Ministro e Ministro delle finanze, con delega della lotta contro la frode fiscale e alla cooperazione allo sviluppo
David Clarinval: vice Primo Ministro e Ministro del Bilancio e della Funzione pubblica, con delega alla Lotteria nazionale e della Politica scientifica.
Pieter De Crem: ministro della Sicurezza e dell’Interno, con delega al Commercio estero.
Maggie De Block: ministro degli affari sociali e della sanità pubblica.
Daniel Bacquelaine: ministro delle pensioni.
Marie-Christine Marghem: ministro dell’energia, dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile.
François Bellot: ministro della Mobilità, con delega di Skeyes (l’Autorità delle vie aeree) e della Società nazionale delle ferrovie belghe.
Denis Ducarme: ministro dei ceti medi, degli indipendenti, delle PMI, dell’agricoltura e dell’integrazione sociale, con delega alle grandi città
Philippe De Backer: ministro dell’Agenda digitale, delle telecomunicazioni e delle poste, con delega alla semplificazione amministrativa, alla lotta contro la frode sociale, alla protezione della vita privata e del Mare del Nord.
Nathalie Muylle: ministro dell’Occupazione (Lavoro), dell’Economia e dei Consumatori, con delega alla lotta contro la povertà, alle pari opportunità e alle persone con disabilità.
Philippe Goffin: ministro degli Esteri e della Difesa.