Il Primo Ministro canadese è in auto-quarantena da quando sua moglie è risultata positiva al test.
“La vostra salute e la vostra sicurezza saranno sempre la nostra priorità” dice Justin Trudeau dal Rideau Cottage, dove è costretto da giorni a causa della quarantena. Il Primo Ministro sta lavorando per garantire le adeguate misure di sicurezza per il Paese, ma il suo approccio segue troppo quello statunitense. Il Canada ora deve implementare misure diverse se vuole tutelarsi come sta decidendo di fare l’Europa negli ultimi giorni.
Da una nota di tre giorni fa, si apprende che il Canada ha deciso di chiudere le sue frontiere a tutti i cittadini extra-comunitari. Gli unici viaggi ancora consentiti sono quelli dei cittadini statunitensi. La misura, che coinvolge in buona parte gli aeroporti, non include però viaggiatori che arrivano nel Paese per gli scali aerei.
Il Governo di Trudeau fa sapere poi che è pronto a varare una importante misura economica per sostenere i cittadini affetti dal virus, e in particolare i canadesi all’estero. Il traffico aereo del Canada sarà limitato ai soli aeroporti di Toronto, Vancouver, Montreal e Calgary.
Misure che viste dall’Europa sembrano ancora acerbe ma che dal punto di vista nord-americano rappresentano una linea comune di intenti tra la Casa Bianca e il Governo Canadese. Dai suoi profili social, il Primo Ministro sembra sicuramente più preoccupato di Trump nell’affrontare questa emergenza.
Al momento nel Paese i casi di infezione confermati arrivano a 400, ma Trudeau lascia intendere che presto si renderanno necessarie nuove misure di contenimento. Un’ulteriore prova del fatto che il modello nord-americano sta reagendo al virus in maniera molto diversa da quanto visto in Europa e in Asia. A breve ci si aspetta un’altra conferenza di Trudeau, dove non ci saranno altre misure speciali a meno che il tasso di contagiati del Paese non raggiunga un’evoluzione esponenziale importante.