Coronavirus, De Luca: “È il momento di militarizzare l’Italia”
“Io ritengo che sia arrivato il momento, per la verità era arrivato già due settimane fa, di chiudere tutto e militarizzare l’Italia“. Lo ha detto il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. “Quando si adopera questa espressione in Italia – ha aggiunto De Luca – c’è sempre qualche scienziato che storce il naso. Militarizzare significa che, se abbiamo deciso che l’obiettivo vitale in Italia è contenere il contagio per non contare in migliaia i nostri morti, tutti i corpi dello Stato devono essere funzionalizzati rispetto a questo obiettivo”.
Secondo De Luca “è indispensabile il controllo militare del territorio, con poter eccezionali alle forze dell’ordine. Se poi abbiamo paura di dirci la verità, ci prepariamo a contare i nostri morti, punto e basta. Se vogliamo fare sul serio è arrivato il momento, siamo già in ritardo, per cercare di bloccare per quanto possibile l’aumento esponenziale del contagio nel Sud e in Campania, altrimenti avremo un problema moltiplicato per tre, un’esplosione di contagio di fronte alla quale lo Stato italiano sarà totalmente indifeso. Il quadro non è rassicurante ma quello che sto parlando è un linguaggio di verità”.
“La penso diversamente dal Governo nazionale, io ritengo che le mezze misure non risolvono il problema e finiscono per aggravare la condizione di vita dei nostri concittadini”, ha rimarcato De Luca, secondo cui “ancora una volta l’Italia si rivela il paese del mezzo-mezzo e del fare finta. Non decidiamo mai una cosa chiara fino in fondo e non facciamo mai la verifica concreta di quello che succede nella realtà, una volta fatte le ordinanze”.
«Più facciamo gli imbecilli più questo calvario durerà mesi. Mi arrivano voci di persone che vogliono organizzare feste di laurea. Mandiamo i carabinieri con il lanciafiamme se la fate..».
Da qui l’appello: «Manteniamo la distanza». «Oggi siamo a 750 contagi e 79 persone ricoverate in terapia intensiva. La previsione dei nostri tecnici è che entro il 29 marzo saremo a 1500 contagi, entro inizio aprile avremo 3mila persone positive contagiate e 140 persone in condizione da richiedere un ricovero in terapia intensiva.